Coronavirus: in vigore il green pass in Ue
Michele Raviart - Città del Vaticano
Aver completato il ciclo vaccinale, essere risultati negativi a un tampone, aver avuto la malattia e sviluppato gli anticorpi. Sono queste le tre alternative per ottenere il “green pass”, il certificato che, in forma digitale o cartacea, permetterà ai cittadini europei di superare i confini senza restrizioni e, presto, a partecipare a eventi pubblici, come concerti, teatri e ristoranti.
Evitare eccessive frammentazioni
Entrerà in vigore nei 27 Stati membri – tranne l’Irlanda, in ritardo per alcuni problemi tecnici – e i Paesi vicini come Andorra, Islanda, Liechtestein, Monaco, Norvegia e Svizzera.Seppure con qualche differenza tra Stato e Stato – alcuni riconoscono la validità della vaccinazione dopo 22 giorni invece di 14 e il risultato del tampone entro 72 e non 28 ore – l’obiettivo è quello evitare eccessive frammentazioni.
Il vaccino tedesco CureVac efficace al 48%
Preoccupa anche la diffusione della variante Delta che potrebbe cambiare il quadro normativo nelle prossime settimane. Intanto, sul fronte vaccini, terminata la sperimentazione del CureVac tedesco, che risulta efficace al 48%. Un dato sensibilmente più basso rispetto agli altri vaccini e che rende incerto il suo futuro malgrado le ordinazioni giù effettuate dall’Ue.
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