Lecco Film Fest 2021: al centro la figura femminile, "colei che fa bello il mondo"
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Il festival voluto fortemente lo scorso anno da Fondazione Ente dello Spettacolo (Feds) come segno di rinascita dopo una pandemia che sembrava in declino, torna a Lecco, la città lombarda e manzoniana. Il Lecco Film Fest, nella sua seconda edizione, dal 29 luglio a domenica 1° agosto, parlerà ancora della donna, di “colei che fa bello il mondo”, riprendendo una frase del messaggio di Papa Francesco dell’8 marzo 2019, per riflettere appunto sulla realtà femminile oggi in Italia.
Film e incontri con i protagonisti di cinema, tv e giornalismo
Lo stile è quello consueto della Feds, realtà multimediale promossa dalla Conferenza episcopale italiana per rilanciare la cultura cinematografica, facendo incontrare le protagoniste e i protagonisti della “settima arte” con il pubblico di lecchesi e turisti che iniziano a tornare sulle sponde del Lago là dove Manzoni ha ambientato i suoi “Promessi sposi”.
Tanti ospiti, da Maya Sansa ad Antonio Albanese
La sera nell’arena all’aperto di piazza Garibaldi e di giorno nella sala del “Nuovo Aquilone”, storico cinema che riapre proprio in questa occasione dopo 4 decenni di inattività, grazie anche all’Ente dello Spettacolo, attrici e registe come Maya Sansa, Donatella Finocchiaro, Maria Roveran e Susanna Nicchiarelli, e colleghi come Antonio Albanese, Giacomo Poretti, Giulio Base e Giorgio Diritti, incontreranno gli spettatori prima delle proiezioni.
Anteprima italiana di "A Chiara", premiato a Cannes
L’evento cinematografico del festival sarà la proienzione, in anteprima nazionale, di “A Chiara” di Jonas Carpignano, vincitore nell’ultima edizione del festival di Cannes della Quinzaine des Realizaterus, con la presenza delle sorelle protagoniste Swamy e Grecia Rotolo. Gli ospiti saranno anche al centro di incontri -lezioni con i 30 studenti di “Opera prima”, la scuola di formazione per i ragazzi degli ultimi due anni delle superiori, per introdurli alla scrittura di film, serie tv, storie da raccontare per immagini e aiutarli a comunicare le proprie esperienze. Un percorso che alterna momenti teorici a laboratori pratici, realizzato in collaborazione con l’Istituto Toniolo. Per i più giovani ci sarà anche l’intervento musicale di Leo Gassmann, vincitore del Festival di Sanremo 2020, sezione Nuove proposte.
"Cio che fa bello il mondo": la donna per Papa Francesco
Il tema del festival “ciò che fa bello il mondo” riprende una frase di Papa Francesco nella Giornata internazionale della donna del 2019, e ne fa un appello impegnativo “perché si rimuovano gli ostacoli e si creino le condizioni affinché questa bellezza risplenda in pienezza” sottolinea a Vatican News il presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo e prevosto di Lecco, monsignor Davide Milani.
Parità di condizioni per le donne: focus con la ministra Bonetti
A Lecco se ne parlerà insieme a chi nel cinema, nel teatro, nella letteratura, nel giornalismo, nella chiesa, nelle istituzioni e nel mondo del lavoro “promuove il femminile senza stereotipi, riconoscendo quanto occorre fare per offrire alle donne parità di condizioni in ogni ambito”. Ci saranno dibattiti e interviste pubbliche sul tema, con la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti e in occasione del “Premio Lucia”, riconoscimento letterario al femminile presieduto dalla giornalista Tiziana Ferrario che premierà Maria Rita Parsi, Rosa Teruzzi e Eliana Liotta.
L'arte della cura, con il cardinale Scola e il teatro di Poretti
Guardando poi ai mesi più duri della pandemia, il Lecco Film Fest rifletterà sul tema della cura, arte fondamentale riscoperta e da molti lodevolmente praticata nei mesi del lockdown. Sarà il cuore dell’intervento del cardinale Angelo Scola e del giornalista ed esperto di comunicazione Marco Bardazzi e dello spettacolo teatrale “Chiedimi se sono di turno” di Giacomo Poretti, del trio comico e artistico Aldo, Giovanni e Giacomo. Di ripartenza si parlerà anche con la ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini, le istituzioni e gli operatori del settore del territorio. Infine, ad aprire lo sguardo sul mondo sarà la documentarista e giornalista Laura Silvia Battaglia con il suo lungometraggio “Yemen nonostante la guerra”.
La mostra multimediale "Nuovo Cinema Morricone"
Da alcuni giorni è aperta a Lecco, nel cortile Canonica di San Nicoló, piazza Cermenati, e lo sarà fino alla chiusura del festival, la mostra multimediale Nuovo Cinema Morricone, curata da Eugenio Arcidiacono, Katia Del Savio, Marco Micci ed Elena Gulminelli, dedicata al grande compositore e autore di colonne sonore ad un anno dalla scomparsa.
Milani: ancora una volta, la cultura è via verso la bellezza
Di tutti i temi e le proposte di Lecco Film Fest 2021 parliamo con monsignor Milani, che sottolinea come anche quest’anno l’appuntamento lombardo “si propone, attraverso il cinema e la cultura, di individuare tutti quegli elementi che possano valorizzare l’umano nelle sue espressioni più autentiche: solo così la ripresa accadrà e avrà un solido fondamento”.
Monsignor Davide Milani, torna il Lecco Film Fest dopo la prima edizione, una scommessa nata quasi in piena pandemia. Quindi la sua città crede nel valore della cultura, del dialogo e dell'incontro per guardare e riflettere su qualcosa di bello?
Certo, questo festival nasce lo scorso anno, quando pensavamo che la pandemia stesse finendo con l'arrivo della prima estate. In realtà eravamo ingenui in questa speranza, ma da subito questa comunità, aiutata da Fondazione Ente dello Spettacolo, ha creduto che la via dell'incontro, del confronto, della testimonianza, dell'impegno e della conoscenza fosse l'antidoto ad un contagio ancora più pericoloso di quello del virus, cioò quello della frammentazione, della divisione, della paura di tornare in piazza, dell’ascoltarsi. Oggi ripetiamo questo festival, forse uno dei pochi casi, sicuramente in Italia, di festival nati al tempo della pandemia che celebrano una seconda edizione ancora in questa situazione. La città crede nella cultura, Confindustria Lecco e Sondrio ha appoggiato questa iniziativa a tal punto da incaricare Fondazione Ente dello spettacolo di realizzarla. Il Comune di Lecco, Regione Lombardia, Fondazione Cariplo, Fondazione comunitaria del lecchese, la Camera di Commercio, e tantissime imprese private, cito solo Egea, hanno dato tutto il loro sostegno per realizzare questa iniziativa al servizio della città, al servizio dei turisti. In una zona che è stata molto provata dal Covid, che è ulteriormente provata in questi giorni da eventi atmosferici che hanno causato parecchi danni. La cultura come la via alla bellezza, la via per un futuro possibile che costruiamo già insieme ritrovandoci, cercando una via verso la speranza.
E torna anche il tema della donna, “Colei che fa bello il mondo” come ha detto Papa Francesco. Vi chiederete però come consentirle di farlo davvero…
Questa frase è tratta dal messaggio di Papa Francesco di un paio d'anni fa, per la Giornata internazionale della donna. Presa così isolata ha dei toni molto poetici, molto aulici. Però, se leggiamo il messaggio del Papa più che l'aspetto poetico c'è un forte richiamo, c'è una chiamata all'impegno. Non tanto nella linea, dice Papa Francesco, della concessione al mondo femminile di qualcosa che manca, ma è un'invocazione che la società intera fa affinché la donna sia messa nelle condizioni di esprimere tutto il suo potenziale. In questo modo ne guadagna la società, non semplicemente il mondo femminile. E il richiamo alla figura della donna, come fa il Papa, a partire dalla Scrittura, è molto importante. E noi siamo impegnati in questo come Fondazione Ente dello Spettacolo: nel mondo del cinema, lo sappiamo, c’è da molti anni, con il tema del “Me too” contro la violenza, contro la sopraffazione. Noi però questo tema lo vogliamo porre in maniera positiva: cosa possiamo fare tutti noi, oltre la denuncia, per rimuovere questi ostacoli, quale cambiamento dobbiamo assumere, quale cambio di mentalità dobbiamo realizzare? Il festival proporrà delle vie possibili, in tutti gli incontri che faremo, anche attraverso alcuni film molto interessanti.
Veniamo agli ospiti di questa seconda edizione. Voi non volete sfilate di celebrità quindi sono artisti e personaggi che hanno qualcosa da dire e da condividere con il pubblico del Lecco Film Fest?
Sicuramente: sul tema della donna, ad esempio, ascolteremo il ministro per le pari opportunità e per famiglia Elena Bonetti, che è impegnata sul tema della promozione della famiglia, del sostegno effettivo la famiglia. Ascolteremo Susanna Nicchiarelli, una regista che ha un film importante, “Miss Marx”, che cui aiuta a riflettere sull'evoluzione della figura della donna nella società. Avremo sul tema della donna Laura Silvia Battaglia: una documentarista, una regista che testimonia la condizione della donna in giro per il mondo, in particolare in Medio Oriente. Avremo anche, ed è il momento cinematografico più importante, un'anteprima assoluta di un film, che è stato premiato al Festival di Cannes, “A Chiara”, di Jonas Carpignano. Faremo la prima proiezione dopo il festival, prima visione assoluta in Italia: questo film racconta la storia di due ragazze.che si ribellano alla famiglia , al clan familiare malavitoso che vuole imporre a queste future donne i codici della malavita, della n’drangheta. Questo è appunto il percorso principale. C'è poi un sotto tema, che non è da applicare immediatamente solo alla donna, ma quella donna testimonia e propone a tutta la società: il tema della cura. Che non è solo un'attitudine femminile, però il mondo femminile ce lo insegna, e parleremo di questo con il cardinale Scola in dialogo con Marco Bardazzi, che rifletterà sulla figura di un grande medico, di cui è in corso la causa di beatificazione, Enzo Piccinini. E ne parleremo con Giacomo Poretti, che porta il suo spettacolo teatrale “Chiedimi se sono di turno”, dove racconta la sua esperienza di medico professionale. Uno spettacolo riscritto durante il Covid: Giacomo stesso è stato malato e riflette sul tema della cura come grande lascito positivo di questa esperienza. Abbiamo con noi Antonio Albanese, Maya Sansa che avrà un film in concorso a Venezia, un volto per i più giovani con Leo Gassman, e tanti altri ospiti ancora del mondo del cinema e della letteratura. Tutto il programma è su www.entespettacolo.org .
Ci parli dell’omaggio a Ennio Morricone, con questa mostra che è già aperta: è solo una coincidenza di date con l'anniversario della morte o c'è qualche affinità in più con i temi del festival?
Sicuramente uno dei motivi per cui Fondazione Ente dello spettacolo ha realizzato questo progetto, accogliendo l'iniziativa dei curatori, Eugenio Arcidiacono, Katia Del Savio, Marco Micci e d Elena Gulminelli, perché si è un anno dalla sua morte, ma soprattutto perchè Ennio Morricone, con una vita contraddistinta da un lavoro puntuale, certosino ha saputo cambiare il mondo della musica, della musica per il cinema, e l'ha fatto davvero con un lavoro oscuro, impegnato, a volte spesso non riconosciuto. Adesso lo ricordiamo come un grande maestro, ma ha fatto fatica ad uscire dalla percezione comune dell’artista di genere, quello delle colonne sonore western. Ecco è un omaggio a chi lavora, a chi si impegna, a chi persegue il proprio obiettivo, e lo fa senza mirare ad un ritorno immediato. In questo modo possiamo davvero cambiare il mondo: è una grande testimonianza che portiamo, oltre a far conoscere il suo percorso artistico e quello che ha portato a tutto il mondo del cinema. Con Morricone la musica va in scena, diventa protagonista del cinema, non è semplicemente il sottofondo musicale, non ha un ruolo ancillare. Di alcuni film noi non ricordiamo il regista, non ricordiamo il titolo e forse nemmeno la trama, ma ricordiamo il motivo musicale. Vogliamo celebrare questo rivoluzionario dell'impegno, del lavoro, della dedizione. Quanto abbiamo bisogno di figure così, anche oggi, in tutti i campi della vita sociale, civile e anche religiosa.
Monsignor Milani, l'inaugurazione in questa occasione, della sala cinematografica “Nuovo Aquilone”. Anche questa è una scommessa in tempo di sale quasi vuote e pay-tv sempre più dominanti, ed è una bella storia di coinvolgimento della comunità.Ce la può raccontare brevemente?
E’ uno dei lasciti del festival, oltre ad un corso di formazione per i ragazzi, per una settimana un gruppo di ragazzi sta imparando a raccontarsi, grazie al linguaggio audiovisivo e cinematografico. L'altro grande lascito sarà l'apertura di questa sala cinematografica. Questa comunità sta lavorando da due anni, proprio nel tempo della pandemia, per avere un luogo dove questo confronto tramite l'arte, la cultura, questa porta aperta della comunità su tutta la città, questo luogo di incontro nel quale la comunità appunto si apre. La inaugureremo proprio durante il festival: più di 100 volontari si sono preparati per gestire questa sala, formandosi, ed è un regalo che il festival fa alla città, un luogo ulteriore dove portare il messaggio cristiano, la speranza, tramite tutte le arti e ogni genere di espressione.
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