Si aggrava il bilancio di vittime in Germania e Belgio
Andrea De Angelis - Città del Vaticano
Alcuni l'hanno definita "l'alluvione del secolo", ma più di un esperto ammonisce dall’usare lo scudo dell’eccezionalità per non collegare quanto accaduto ai cambiamenti climatici. Sono almeno 133 le vittime in Germania, di cui la metà nel land Renanai Palatinato. Nel Paese proseguono senza sosta le ricerche dei circa 1300 tedeschi dispersi. Si moltiplicano, intanto, le dolorose storie di chi ha perso la vita: tra loro anche 12 disabili la cui struttura di residenza è stata investita da acqua e fango. Inutile il tentativo di salvarli trasferendoli al primo piano.
La Germania è sotto choc
Il Paese è vinto dal dolore e dal terrore. Si moltiplicano foto e video con le strade invase dall’acqua che ha spazzato via ogni cosa, costringendo le persone a cercare riparo anche sui tetti delle abitazioni. Ieri na nuova frana in Vestfalia ha trascinato con sé alcune case e auto, provocando la morte di un numero imprecisato di persone a Erftstadt-Blessem. "Nessuno può dubitare che questa catastrofe dipenda dal cambiamento climatico", ha detto il ministro dell’Interno Horst Seehofer, parlando allo Spiegel. "Un’alluvione con così tante vittime e dispersi - ha aggiunto - io non l’ho mai vissuto prima". La cancelliera Angela Merkel già giovedì aveva parlato di "indicibile tragedia", sottolineando come ci sarebbero voluti molti giorni prima di comprenderne la reale portata.
Morti e dispersi anche in Belgio
In Belgio sono almeno 20 i morti , altrettanti i dispersi. Colpita soprattutto la zona di Liegi, dove una squadra dei Vigili del Fuoco italiani ha salvato ieri 40 cittadini. Il centro città del capoluogo belga è stato evacuato dopo che la sera di venerdì è straripato il fiume Mose, che ora si sarebbe stabilizzato. Problemi in Belgio anche sulle linee elettriche, con circa 20mila persone rimaste senza corrente in attesa dei soccorsi. Martedì nel Paese sarà lutto nazionale. In Olanda, sempre venerdì, è andata distrutta una diga. Danni anche in Lussemburgo.
Il cordoglio e la preghiera del Papa
Il Papa giovedì in un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, indirizzato al presidente della Repubblica Federale di Germania, Frank-Walter Steiner, si è detto “profondamente colpito” da quanto accaduto nella Renania settentrionale-Vestfalia e nella Renania-Palatinato. "Ricorda nella preghiera le persone che hanno perso la vita ed esprime ai familiari - si legge - la sua profonda partecipazione”. Nella preghiera di Francesco ci sono anche “le persone che risultano ancora disperse” e “quanti hanno subito danni o perso i propri beni per la forza della natura”. Implorando l’aiuto e la protezione di Dio, il Papa assicura la sua vicinanza spirituale “alle forze di pronto intervento ed ai soccorritori”.
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