Onu: in ex Birmania con il golpe bambini uccisi e arrestati
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Oltre alle violenze in piazza nei confronti di chi manifesta per la democrazia, in Myanmar il golpe del 1° febbraio ha drammaticamente coinvolto i bambini. Secondo informazioni attendibili del Comitato delle Nazioni Unite per i diritti dell'infanzia, 75 minori sono stati uccisi e circa mille sono detenuti arbitrariamente. Tanti altri non ricevono cure mediche e istruzione. “I diritti dei bambini in ex Birmania stanno subendo un attacco che rischia di lasciare un'intera generazione danneggiata", avverte il Comitato in una nota pubblicata oggi a Ginevra.
I diritti violati dei bambini
Per la presidente del Comitato dell’Onu, Mikiko Otani, i bambini sono di fatto “sotto assedio; sono esposti ogni giorno a violenze indiscriminate, vittime casuali di sparatorie e di arresti arbitrari. Lo stesso accade ai loro genitori e fratelli”. Il Comitato punta decisamente il dito contro la giunta militare golpista e contro la polizia birmana. Alcuni minori – afferma ancora il Comitato – sono stati uccisi nelle loro abitazioni. Inoltre la detenzione arbitraria dei minori – dice ancora in una nota l’organismo dell’Onu – scatta quando le autorità non sono in grado di arrestare i loro genitori, accanendosi su di loro.
In galera a cinque anni
Tra i bimbi detenuti c’è addirittura una bimba di cinque anni della regione di Mandalay, il cui padre ha aiutato a organizzare le proteste contro la giunta. Altro grave problema è l’interruzione delle cure mediche e dell'istruzione in tutto il Paese. Difficile anche l’accesso all'acqua potabile e al cibo per i bambini nelle aree rurali. “Se questa crisi continua, un'intera generazione di bambini rischia di subire profonde conseguenze fisiche, psicologiche, emotive, educative ed economiche, privandola di un futuro sano e produttivo”, deplora il Comitato.
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