Sudafrica, oltre 200 morti nei disordini. Il presidente: porteremo la calma
VATICAN NEWS
Non si placano le violenze che da quasi una settimana sconvolgono il Sudafrica. Le vittime degli scontri sono salite a 212, come informa il governo comunicando il rialzo dell’iniziale bilancio di 117 morti. Solo nell’agglomerato di Johannesburg sono stati registrati infatti altri sei decessi, portando il totale a 32, mentre nella provincia di Kwazulu-Natal, a Est, dove sono iniziate le violenze, al precedente bilancio di vittime si sono aggiunti altri 89 morti.
Oltre 25mila soldati in strada
Il presidente Cyryl Ramaphosa ha stigmatizzato la situazione, puntando il dito contro “coloro che sono dietro la violenza” in Sudafrica, i quali – ha affermato in un discorso in tv – “hanno cercato di provocare una rivolta popolare tra la nostra gente”. Il capo dello Stato ha promesso alla popolazione di riportare la calma nel Paese, mentre il ministro della Difesa, Nosiviwe Mapisa-Nqakula, ha dichiarato di voler schierare 25mila soldati nelle province di KwaZulu-Natal e Gauteng, epicentro delle violenze. In queste ore, circa 2.200 individui sono stati fermati dalle forze dell’ordine.
Saccheggi, furti e distruzioni
Intanto nella capitale provinciale Durban, lunghe file d’attesa si sono formate con la riapertura dei centri commerciali ma si possono acquistare solo sei beni a persona perché i negozi hanno subito pesanti saccheggi. È ancora difficile valutare complessivamente le perdite materiali causate dai furti e dalle distruzioni. “È chiaro ha detto Ramaphosa – che tutti questi episodi di disordini sono stati istigati da persone che li pianificavano”. Da parte delle autorità, giungono appelli a non farsi giustizia da soli contro i saccheggiatori.
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