Il Papa prega per l'Afghanistan: trovare soluzioni al tavolo del dialogo
Antonella Palermo - Città del Vaticano
Vi prego di pregare con me il Dio della pace affinché cessi il frastuono delle armi e le soluzioni possano essere trovate al tavolo del dialogo. Solo così, la martoriata popolazione di quel Paese – uomini, donne, anziani e bambini – potrà ritornare alle proprie case, vivere in pace e sicurezza nel pieno rispetto reciproco.
Così Papa Francesco, questa mattina dopo l'Angelus da Piazza San Pietro, si è unito "all’unanime preoccupazione per la situazione in Afghanistan" dove i talebani hanno ormai preso possesso anche della capitale Kabul.
Il ringraziamento di padre Scalese da Kabul
La crisi nel Paese asiatico avvera tragicamente le preoccupazioni espresse dai religiosi in loco, in particolare dal padre Giovanni Scalese che, appena sabato ai nostri microfoni, aveva lanciato un accorato appello a tutti i cristiani a pregare perché il dolore della guerra non si prolungasse ancora tra la popolazione già stremata. Questa domenica, subito dopo l'appello del Pontefice, il sacerdote barnabita - responsabile della Missio sui iuris in Afghanistan, istituita nel 2002 da Giovanni Paolo II - ha espresso, di nuovo attraverso il nostro canale di comunicazione, il suo grazie al Papa. "Ne abbiamo veramente bisogno. Gli effetti della preghiera in questi giorni e in ogni parte del mondo sembra che già si vedano - ha dichiarato - perché i talebani sono entrati a Kabul però senza usare la violenza. Si sta formando un governo di transizione. Dobbiamo continuare a pregare perché le cose si risolvano in modo pacifico".
L'avanzata verso la capitale e il caos all'aeroporto
Nel Paese è stata inesorabile l'avanzata dei combattenti che come ultima tappa in serata avrebbero assaltato il palazzo presidenziale da cui il leader Ghani è fuggito in giornata. Atterrati elicotteri vicino all'ambasciata americana nella capitale mentre veicoli diplomatici lasciano il complesso. Con la capitolazione di Mazar-i-Sharif, Maymana e Jalalabad - quinta citta' più grande dell'Afghanistan - erano arrivati a 26 i capoluoghi di provincia caduti in mano ai talebani. La maggior parte delle città si è arresa senza combattere. Procedendo a grande velocità, i talebani sono riusciti a controllare tutti i valichi di frontiera dell'Afghanistan e l'aeroporto di Kabul e' rimasto l'unica via di uscita dal Paese. Qui in serata voli commerciali sospesi, solo quelli militari restano operativi impegnati col supporto della Nato nelle procedure di evacuazione degli stranieri dei diversi Paesi. In serata spari e momenti di caos come in giornata quando - secondo quanto riferisce la BBC - la gente ha cominciato a correre sulle piste pur di mettersi in salvo lasciando il Paese. Il ministro dell'Interno pakistano, Sheikh Rashid Ahmed, ha confermato inoltre che i talebani hanno conquistato il lato afghano del valico di Torkham, l'ultimo che era rimasto sotto il controllo dei governativi.
Ascolta il servizio con la voce del Papa
Ministro Interno: la transizione avverrà pacificamente
"Kabul non sarà attaccata e la transizione avverra' pacificamente". Così in un video il ministro dell'Interno afghano ad interim, Abdul Sattar Mirzakwal, ripreso da Tolo News. Il ministro ha assicurato ai residenti di Kabul che le forze dell'ordine garantiranno la sicurezza della città. Intanto, il Regno Unito sta preparando l'evacuazione dell'ambasciatore britannico a Kabul, Sir Laurie Bristow. Seicento soldati sono dispiegati nella capitale per l'evacuazione dei cittadini britannici rimasti e degli afghani che hanno collaborato con l'esercito di Londra. Non e' prevista invece l'evacuazione dell'ambasciata russa a Kabul, i diplomatici continuano il loro lavoro. Lo ha comunicato Zamir Kabulov, inviato speciale del presidente russo per l'Afghanistan, direttore del secondo dipartimento dell'Asia al ministero degli Esteri russo.
I talebani: non useremo violenza
I talebani in questa giornata caotica hanno preso anche l'importante prigione dell'aeroporto di Bagram e tutti i detenuti, pr lo più combattenti , sono stati trasferiti in un luogo sicuro. L'università di Kabul, nella parte occidentale della capitale afghana, è sotto il loro controllo; la loro bandiera è stata innalzata in un quartiere della città. Hanno tuttavia assicurato che non useranno la forza a Kabul e che stanno negoziando una transizione di potere. Intanto, il leader dei talebani a Doha, in Qatar, ha ordinato ai combattenti di non usare violenza, di evitare morti e feriti. "Rispetteremo i diritti delle donne, la nostra politica è che le donne abbiano accesso all'istruzione e al lavoro", ha detto il portavoce dei talebani Suhail Shaheen, parlando in diretta alla Bbc. "Nessuno dovrebbe lasciare il Paese", ha aggiunto, "abbiamo bisogno di tutti i talenti e le capacità". Ma i
Biden: ho ereditato questa guerra, non la passerò al mio successore
Sale da 3.000 a 5.000 il numero dei soldati inviati dagli Usa a Kabul per organizzare l'evacuazione del personale dell'ambasciata Usa. Il Segretario di Stato Usa Antony J. Blinken ha parlato ieri con il presidente della Repubblica islamica dell'Afghanistan Ashraf Ghani degli sviluppi in Afghanistan. I due, secondo quanto riferito dal portavoce di Blinken, Ned Price, hanno discusso dell'urgenza degli sforzi diplomatici e politici in corso per ridurre la violenza. Il Segretario ha sottolineato l'impegno degli Stati Uniti per una forte relazione diplomatica e di sicurezza con il governo dell'Afghanistan e "il nostro continuo sostegno al popolo afghano". Il presidente Biden ha dichiarato di aver ereditato questa guerra ed ha scandito: "Non vorrei, e non lo farò, passare questa guerra al mio successore".
Usa: se la missione sarà messa a rischio, la risposta militare sarà "rapida e forte"
Peraltro, Biden sta annunciando una serie di azioni conseguenti alla situazione in corso in Afghanistan, tra cui dirigere la comunità di intelligence per mantenere la vigilanza e così affrontare future minacce terroristiche dall'Afghanistan. Ha incaricato Blinken di sostenere il presidente afghano Ghani, comunicando ai rappresentanti dei talebani a Doha che qualsiasi azione da parte loro sul campo in Afghanistan, che metta a rischio il personale statunitense o la missione lì, sarà accolta con una "risposta militare rapida e forte". Biden ha incaricato l'ambasciatore Tracey Jacobson di "elaborare, trasportare e ricollocare i richiedenti di visto speciale per immigrati afgani e altri alleati afgani".
Ponte aereo per il rimpatrio degli italiani
Intanto si sta allestendo un ponte aereo per gli italiani in Afghanistan e il Parlamento è pronto ad un dibattito e procedure velocizzate per l'accoglienza degli afghani che hanno collaborato con gli italiani in questi anni. Stasera alle 21,30 decollerà dall'areoporto di Kabul il volo dell'Areonautica militare per il rimpatrio degli italiani: "Le formuliamo l'invito a lasciare il Paese con questo mezzo" si legge nella mail giunta a tutti gli italiani nel Paese. Nei prossimi giorni tutte le sedi di rappresentanza dei paesi dell'Alleanza dovrebbero essere evacuate e potrebbe restare un presidio di alcuni diplomatici solo nell'area dell'areoporto di Kabul.
Commissione Ue: urgente un patto europeo sulle migrazioni
La Nato sostiene che una soluzione politica in Afghanistan è "più urgente che mai". dal canto suo, Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione Ue, focalizza l'attenzione sulla questione profughi: "Quello che sta succedendo in Afghanistan ci ricorda che l'Europa non può più aspettare. La crisi in Afghanistan, ma non solo, rende ancora più evidente che il momento è adesso, che è ora di mettersi d'accordo sul nuovo patto europeo sulle migrazioni". E' un problema che riguarda tutti, e per cui serve un approccio di squadra, olistico e inclusivo".
Ultimo aggiornamento 15 agosto 2021, ore 20.00
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