Il Papa: emergenza climatica e crisi umanitarie creano povertà, urge solidarietà
Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano
Il mondo, sempre più minacciato dai cambiamenti climatici, è davanti ad un bivio e il Papa lo ricorda con un tweet nel giorno in cui l'Onu celebra il World Humanitarian Day, la Giornata per l'aiuto umanitario. "L’emergenza climatica - si legge nel breve messaggio di Francesco - genera sempre più crisi umanitarie e i poveri sono i più vulnerabili rispetto agli eventi climatici estremi. È urgente una solidarietà fondata sulla giustizia, sulla pace e sull'unità della famiglia umana".
Anche per le Nazioni Unite l’umanità può uscire vittoriosa o sconfitta dal crocevia rappresentato dai cambiamenti climatici. È quanto sottolinea il segretario generale, António Guterres, nel suo messaggio per la Giornata, fissata al 19 agosto per ricordare un drammatico attentato: quello compiuto il 19 agosto del 2003 a Baghdad e costato la vita a 22 operatori umanitari, tra cui il rappresentante speciale delle Nazioni Unite in Iraq, Sergio Vieira de Mello. L'odierna Giornata intende dunque esortare a riflettere sui cambiamenti climatici che, come scrive Papa Francesco nell'enciclica Laudato si', sono "un problema globale con gravi implicazioni ambientali, sociali, economiche, distributive e politiche". Si stima che nel 2021, anche a causa della pandemia, oltre 235 milioni di persone avranno bisogno di assistenza e protezione umanitaria.
I vertici Ue: "Salvare vite non dovrebbe costare altre vite"
Ma la ricorrenza odierna vuole essere soprattutto l'occasione per onorare "tutti gli operatori umanitari che stanno salvando vite e aiutando i più vulnerabili nelle crisi in tutto il mondo”, come affermano in una dichiarazione congiunta, l’Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, e il commissario Janez Lenarčič. “L’impegno disinteressato e gli sforzi degli operatori umanitari e medici che si sforzano ogni giorno, spesso in condizioni difficili, per alleviare le sofferenze di milioni di persone bisognose, sono stati tanto più notevoli dall’inizio della pandemia di coronavirus. Il virus non è, tuttavia, la peggiore minaccia che devono affrontare. Purtroppo, 108 operatori umanitari hanno perso la vita e 125 sono stati rapiti nel 2020. Nel 2021 ci sono stati finora 105 gravi attacchi contro gli operatori umanitari”. I politici Ue condannano tali attacchi: "Salvare vite non dovrebbe mai costare altre vite: gli operatori umanitari non possono essere un obiettivo". “Esacerbata dalla pandemia di coronavirus e dai cambiamenti climatici, la risposta umanitaria deve affrontare sfide senza precedenti", scrivono Borrell e Lenarčič. "Il problema dei finanziamenti si sta ampliando... Allo stesso tempo, la consegna degli aiuti diventa sempre più difficile e pericolosa. In quest’ottica, la Commissione europea fornirà finanziamenti umanitari per quasi 11,5 miliardi di euro nel periodo 2021-2027. Insieme, apriremo la strada al futuro dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, senza lasciare indietro nessuno”.
Gli appelli di Caritas Internationalis
Nella Giornata mondiale dell'aiuto umanitario, Caritas Internationalis esorta i leader politici a compiere "passi coraggiosi per affrontare le problematiche relative al cambiamento climatico, alla pandemia e alle sue conseguenze e ai disordini politici in Afghanistan e Libano". I disastri naturali che colpiscono negativamente le nazioni più impoverite, si legge in un comunicato di Caritas Internationalis, rappresentano inoltre "un richiamo ad un'azione politica determinata e concertata per proteggere, difendere e salvare vite umane. Il recente terremoto ad Haiti che si è verificato nel mezzo di una crisi politica ed economica in atto nel Paese rappresenta una grande sfida umanitaria". La siccità, la degradazione ambientale, l'aumento del livello del mare, i tifoni, le inondazioni e gli incendi boschivi - per i quali il 2021 sta registrando a livello globale una delle peggiori stagioni degli ultimi decenni - sono inoltre tutti fenomeni "innescati dalla mancanza di cura dell'ambiente, che ha portato al cambiamento climatico e alla crisi ecologica. Senza una decisa volontà politica, la vita umana è in pericolo e laddove una parte dell'umanità soffre, soffre anche l'intera famiglia umana". Marta Petrosillo, direttrice della comunicazione di Caritas Internationalis, sottolinea che l'unica via da intraprendere è quella dell'ecologia umana integrale.
Caritas Internationalis, esorta i leader politici ad affrontare le conseguenze legate ai cambiamenti climatici e quelle innescate dalla pandemia. L’unica risposta all’emergenza climatica è quella dell’ecologia umana integrale che pone al centro la persona umana. Il nostro appello mentre ci avviciniamo alla Conferenza del Cop 26 - spiega Marta Petrosillo – è quello di affrontare le drammatiche conseguenze di questo fenomeno come una priorità. Serve una “forte volontà politica” per adottare immediate politiche economiche e industriali, a livello globale, volte a “minimizzare l’impatto sul riscaldamento globale e sul degrado degli ecosistemi”.
Il Papa e le operatrici umanitarie
Nel 2019, in occasione della Giornata mondiale dell'aiuto umanitario, Papa Francesco in un tweet scriveva: “Oggi ricordiamo tutte le donne coraggiose che vanno incontro ai fratelli e alle sorelle in difficoltà. Ognuna di loro è segno della vicinanza e della compassione di Dio”. Le operatrici umanitarie sono in prima linea in vari fronti segnati da molteplici drammi. Offrono sostegno ai civili coinvolti nelle crisi per affrontare le epidemie. Sono presenti in Paesi dilaniati dalla guerra e flagellati da carestie e calamità. Rivolgendosi, il 28 ottobre del 2017, ai partecipanti alla Conferenza sul diritto internazionale umanitario il Pontefice aveva inoltre ricordato il dramma delle popolazioni scosse dalla guerra ed aveva espresso un auspicio: “Possano le organizzazioni umanitarie agire sempre in conformità con i principi fondamentali di umanità, imparzialità, neutralità e indipendenza. Mi auguro che tali principi, che costituiscono il cuore del diritto umanitario, possano essere accolti nelle coscienze dei combattenti e degli operatori umanitari per essere tradotti nella pratica”.
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