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Mullah Abdul Ghani Baradar Mullah Abdul Ghani Baradar  

Arrivato a Kabul Baradar, cofondatore dei talebani

Il mullah Abdul Ghani Baradar, tra i favoriti alla guida del Paese, ha raggiunto oggi la capitale afghana dove incontrerà “i leader jihadisti e i politici" per formare il nuovo governo "inclusivo". Fu lui a firmare a Doha l'accordo per il ritiro delle truppe Usa in cambio dello stop alle azioni terroristiche

Emanuela Campanile e Giancarlo La Vella – Città del Vaticano

Mullah Abdul Ghani Baradar è rientrato dopo più di dieci anni in Afghanistan. Nato nel sud del Paese, è il leader più anziano dei talebani, movimento che ha fondato 27 anni fa con altri quattro studenti coranici, tra i quali Mullah Omar. Ora è a Kabul per formare il governo del "nuovo Afghanistan". Il suo è un curriculum da combattente, prima a fianco dei guerriglieri mujahideen contro le truppe sovietiche (1979-1989), poi con Mullah Omar, emiro dal 1996 al 2001 del Paese asiatico e deceduto nel 2013. Amico di Bin Laden, Baradar nel 2010 viene arrestato in Pakistan durante un’operazione contro i ribelli talebani. A ottobre del 2018, viene liberato su richiesta degli Stati Uniti per fare parte dei colloqui di pace per l’Afghanistan. Attualmente è tra i più accreditati per guidare il Paese.

La diplomazia internazionale

Garantire un’uscita sicura dall’Afghanistan. E’ la questione al centro dei contatti di ieri rispettivamente tra Stati Uniti e Italia e tra Germania e Russia. Il premier italiano, Mario Draghi, e il presidente Usa, Joe Biden, in un colloquio telefonico, hanno condiviso la necessità di avviare con urgenza uno stretto coordinamento finalizzato all’evacuazione sicura sia dei propri cittadini che di quelli afghani che hanno collaborato con la Nato, chiedendo anche il coinvolgimento nella questione dei Paesi del G7. Favorire l’esodo da Kabul. Questa anche la richiesta al presidente russo Putin della cancelliera tedesca Merkel ieri in visita a Mosca. La leader parteciperà poi a Kiev ad un importante vertice sulla crisi ucraina.

Kabul: migliaia alla ricerca di un volo

E’ ancora drammatica la situazione all’aeroporto della capitale Kabul con migliaia di persone nel disperato tentativo di salire su un aereo per lasciare il Paese. Una situazione esplosiva, alla quale sta mettendo mano Washington con l’invio di almeno 6 mila soldati. La speranza è che non si rivedano le scioccanti immagini che attraverso il muro di cinta consegnavano i propri piccoli ai militari affinché li portassero fuori dal Paese asiatico. In Europa, ma anche nei Paesi confinanti si sta organizzando l’accoglienza dei profughi grazie anche all’intervento delle organizzazioni umanitarie, tra le quali la Caritas. Molti afghani cercano anche in altri modi di partire. Fa notizia l’accoglimento in Qatar di un gruppo di donne esperte di ingegneristica robotica.

Afghanistan: quale governo

Ieri un portavoce dei talebani ha riferito alla stampa estera del nuovo Afghanistan. Non sarà una democrazia come la intende l'occidente – ha detto – ma garantirà i diritti di tutti. Ma desta orrore la vera e propria esecuzione di cui è stato vittima il capo della polizia di Badghis, Mullah Achakzai. Altri episodi mostrano come sia in corso una caccia agli oppositori. E desta preoccupazione la notizia diffusa da Washington che in Afghanistan si starebbero riorganizzando Al Qaeda e il sedicente Stato Islamico. Intanto la ricostituita resistenza è in piena mobilitazione e avrebbe ripreso, questo l’annuncio dei miliziani, tre distretti nella provincia di Baghlan e starebbe continuando l’avanzata. La speranza è che l’Afghanistan non continui ad essere terreno di guerra e violenze.

 

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21 agosto 2021, 08:40