Trasferirsi in Trentino per uno stile di vita più sostenibile
Marina Tomarro – Città del Vaticano
Combattere lo spopolamento dei comuni montanari trentini, offrendo alloggi gratis a famiglie che desiderano cambiare vita, avvicinarsi alla natura e andare a vivere in quei posti. È l’iniziativa promossa dall'Agenzia per la Famiglia della Provincia Autonoma di Trento e dalla Fondazione Franco Demarchi. Il progetto, che ha come filo conduttore il tema “Coliving: collaborare, condividere, abitare”, coinvolge il comune di Canal San Bovio, nella Valle del Vanoi, a 750 metri di altezza e 1.518 abitanti appena. Infatti, grazie all’arrivo di nuovi nuclei familiari, questo paese potrà mantenere aperte scuole, servizi locali e tenere così attivo il proprio tessuto economico.
Un territorio accogliente verso tutti
“Questa iniziativa nasce a causa di un acuirsi di un fenomeno che è quello dello spopolamento di alcune zone, che diventano da luoghi molto belli e vivibili, in posti semideserti – spiega Federico Samaden, presidente della Fondazione Demarchi – e questo nello sgomento di chi in quel luogo vi abita da generazioni e ha un’identità. È da qui che nasce l’idea di questa proposta, per fare in modo che le persone arrivino in Trentino decidendo di abitarci.” Le famiglie che sceglieranno di vivere questa opportunità, potranno usufruire anche dei servizi messi a disposizione dei residenti: il cablaggio del territorio e la banda larga nelle abitazioni, per favorire lo smart working. “Queste persone – continua Samaden – non vengono lasciate da sole, naturalmente, ma accompagnate nell’inserimento nel territorio” . Per molte persone il periodo del Covid ha favorito la scoperta del poter lavorare da casa e riuscire a conciliare meglio i tempi tra lavoro e famiglia, questa proposta, dunque, può diventare un incentivo in più al cambiamento. “Sempre più persone prendono questa strada – sottolinea il presidente della Fondazione – la grande scommessa è far crescere i giovani con questa mentalità e portare sempre di più famiglie con bambini, che possano crescere con questi valori e nel rispetto di un territorio che ti apre le porte”.
Iniziare una nuova vita in montagna
Per una famiglia lasciare la propria città, i parenti, gli amici e le proprie abitudini per trasferirsi in un'altra zona, non sempre è una cosa semplice, ma c’è chi lo ha fatto e non tornerebbe più indietro. Come Lucrezia e Manuel e i loro due figli Ranieri e Tancredi che, da Bologna, si sono trasferiti da circa due anni nella Valle del Vanoj e che ora sono perfettamente integrati nella comunità del posto. “Abbiamo fatto questa scelta perché ci eravamo resi conto che in città non riuscivamo a passare molto tempo insieme come famiglia – spiega Lucrezia Massa – spesso la sera tornavamo stanchi dal lavoro o i ragazzi dalle loro attività e non sempre si stava insieme per parlare o confrontarci. Quindi, abbiamo pensato di provare a cambiare e adesso non torneremmo mai indietro nella nostra decisione”. Un cambiamento che ha voluto dire affrontare uno stile di vita completamente differente, dove si seguono i ritmi della natura, vivendo tra il verde e le montagne. “Quando abbiamo detto ai nostri amici e parenti che ci saremmo trasferiti qui – ricorda ancora Lucrezia – all’inizio rimanevano perplessi. Poi, venendoci a trovare, hanno capito questa nostra scelta e oggi è bello ritrovarsi qui anche con loro”. Una vita completamente nuova, mantenendo però anche dei punti fermi. “Io e mio marito, naturalmente, abbiamo continuato le nostre attività lavorative – conclude Lucrezia – e i ragazzi si sono inseriti bene nel nuovo contesto scolastico. Noi qui non sopravviviamo, ma viviamo e respiriamo. Certo, occorre mettersi un po' in gioco, ma in senso positivo, siamo stati molto fortunati ad avere questa occasione di cambiare la nostra vita in meglio sicuramente!”
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