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Manifestazione di indigeni a Brasilia sul diritto alla terra Manifestazione di indigeni a Brasilia sul diritto alla terra 

Torna in Brasile “Il grido degli esclusi”

È dedicata al valore della persona e alle realtà concrete della terra, della casa, del lavoro, la 27esima edizione della manifestazione organizzata ogni anno nella festa dell’indipendenza. Il titolo richiama alle tante sofferenze vissute dalla popolazione brasiliana, tra emergenza sanitaria e crisi economica, in definitiva al bisogno di riscoprire il rispetto per la persona, come sottolinea il rettore del Pontificio Collegio brasiliano a Roma

Fausta Speranza – Città del Vaticano

“La vita prima di tutto": è questo il tema scelto per la 27.ma edizione della manifestazione intitolata: “Il grido degli esclusi”, in programma ogni anno in Brasile il 7 settembre, in concomitanza con la Festa nazionale dell’indipendenza. Si tratta di un’iniziativa popolare che vede il sostegno della Pastorale sociale della Conferenza episcopale brasiliana, del Consiglio delle Chiese cristiane del Paese e di movimenti ed organizzazioni impegnate per la giustizia e la vita. Il sottotitolo dell’edizione 2021 è: "Nella lotta per la partecipazione popolare, la salute, il cibo, la casa, il lavoro e il reddito ora".

Il grido per chiedere i vaccini

Il Brasile vive crisi sociale, disoccupazione, sottoccupazione e lavoro informale, povertà, miseria e fame, tessuto sociale dilaniato, tensioni tra i poteri della Repubblica, mentre la pandemia da Covid-19  ha raggiunto un numero di morti record, secondo solo agli Stati Uniti. E in questa situazione il primo “grido” è per chiedere vaccini per tutti, come spiega  padre José Otácio Oliveira Guedes, rettore del Pontifício Colégio Pio-Brasileiro di Roma:

Ascolta l'intervista con padre José Otácio Oliveira Guedes

Padre Oliveira Guedes ribadisce l’importanza di guardare ai reali problemi delle persone e sottolinea l’urgenza di assicurare vaccini per tutti. Parla di criteri economici che non rispettano valori fondamentali come la centralità della persona. E cita Papa Francesco per ricordare quanto sia illuminante il suo avvertimento in tema di “cultura dello scarto”, che significa – spiega – il contrario del valore della centralità della persona. Richiama il concetto di giustizia ricordando che “non c’è pace senza giustizia”, come sottolineò Papa Paolo VI. Al doveroso senso di giustizia  si aggiunge per un credente – ricorda il rettore – lo spessore del messaggio cristiano, che non può che rafforzare nello slancio a difendere la vita, intesa come valore dall’inizio alla fine dell’esistenza ma anche intesa come anni di vita da rispettare per qualunque persona, cercando di assicurare ad ognuno diritti fondamentali come lavorare, avere una abitazione.  

Negli insegnamenti di Papa Francesco

Il Grido degli esclusi del 2021 – spiega padre José Alfredo Gonçalves, vicepresidente della Pastorale per i migranti, che fa parte del Coordinamento nazionale dell’iniziativa - rinvia alle tre parole che Papa Francesco ha usato negli appuntamenti con i movimenti sociali: terra, casa e lavoro. Senza un tetto sopra la testa, senza il pane quotidiano, infatti, è impossibile garantire ad una persona la dignità di base, asse portante della Dottrina sociale della Chiesa, in assenza del quale si chiudono le porte per la vita sociale e i diritti di una cittadinanza dignitosa e giusta.

Il valore della solidarietà

Il sacerdote, poi, ricorda “le tante comunità, parrocchie, entità, associazioni e organizzazioni che sono diventate l'ultima àncora di salvezza per la folla dei senza terra, senza tetto e senza lavoro”. Quello offerto da “una mano solidale è un pane benedetto, non c'è dubbio, ma anche pane maledetto, perché innaffiato con le lacrime amare della vergogna” di chi lo riceve, spiega. Di qui, l’appello conclusivo del sacerdote affinché, il prossimo 7 settembre, i brasiliani denuncino le sofferenze del Paese e chiedano alle autorità “misure inclusive per tutti, affinché ogni cittadino possa essere protagonista del proprio destino”.

Avviato nel 1995, il “Grido degli esclusi” lotta da anni per una maggior trasparenza dei mezzi di comunicazione sociale in Brasile, per sensibilizzare la popolazione sul problema della violenza sociale, sviluppare la partecipazione politica dei lavoratori e sostenere l’ampliamento dei diritti dei cittadini, in un’ottica di inclusione sociale. Nel tempo, questa iniziativa ha contribuito ad un cambiamento culturale della società, tanto che oggi è visto, sia dai movimenti pastorali che dalle organizzazioni sociali, come un’occasione concreta di confronto.

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06 settembre 2021, 10:00