Nomadi nella fede, il tema del Religion Today Film Festival
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Un popolo che soffre, il pellegrinaggio, il futuro custodito dai giovani. Ruota intorno a questi temi la 24.ma edizione del Religion Today Film Festival che si apre oggi a Trento. In programma fino al 29 settembre, la rassegna è incentrata sul tema: “Nomadi nella fede”. Oltre 83 le pellicole in concorso, provenienti da 36 Paesi diversi e selezionate tra più di 1400 iscrizioni. Il festival ospiterà anche performance artistiche dal vivo tra pittura e arte contemporanea, spettacoli di teatro, di musica, presentazioni di libri e mostre fotografiche. Gli spazi saranno principalmente quelli esterni per permettere una fruizione sicura degli eventi in tempo di pandemia; per gli spettacoli al chiuso sarà necessario esibire il green pass.
Una luce sull’Afghanistan
Particolarità di questa edizione è l’attenzione all’Afghanistan che vive una grande instabilità dopo il ritiro degli americani e la presa dei talebani del Paese. “E’ un popolo che sta soffrendo – afferma il direttore artistico del festival Andrea Morghen – e per questo abbiamo invitato l’attivista Zahra Ahmadi, imprenditrice di Kabul che si è opposta al ritorno dei talebani”. Premiata recentemente al Festival di Venezia con il “Women in Cinema Award”, la Ahmadi è stata costretta a lasciare il Paese per raggiungere la sua famiglia, che già da tempo viveva in Italia. Nel corso della rassegna, segnala il direttore artistico, ci sarà la presentazione di un libro di Giuseppe Cariti dal titolo: “Viaggio nel cuore di un popolo straordinario”, sempre incentrato sull’Afghanistan, “per andare in profondità e conoscere meglio le varie anime che compongono questo popolo eccezionale”. A Trento, nella giornata di giovedì, saranno proiettate poi pellicole che raccontano il Paese asiatico.
Un viaggio nella spiritualità
Trento è anche la città di Chiara Lubich, la sua vicenda è stata raccontata nel film per la tv di Giacomo Campiotti e che sarà per la prima volta al cinema, dopo il successo Rai. “Abbiamo voluto ricordare – spiega Morghen – il centenario della sua nascita”. Il tema forte del Festival è il viaggio, declinato nella presentazione di libri e mostre dedicate ad esempio all’Africa come quella curata da Marco Trovato. Ma anche la rassegna si fa itinerante. “Non è la prima volta che accade – sottolinea il direttore artistico – perché il nostro festival è sempre stato nomade, anche al di fuori dei confini nazionali con tappe a Gerusalemme, a Teheran, a Dacca in Bangladesh e in altri Paesi europei. Quest'anno la nostra vocazione è stata quella di riportare il festival anche fuori dai nostri confini, per adesso in varie location del Trentino e dell’Alto Adige e poi c’è l'appuntamento usuale che, ogni autunno, ci porta a Roma all'università salesiana per un seminario accademico”.
Il cuore dei giovani
Andrea Morghen tiene molto ai giovani che vuole come protagonisti del festival. “Abbiamo tantissimi ragazzi che fanno esperienze di praticantato e tirocinio nei nostri eventi, per loro sono state costruite delle master class straordinarie come, ad esempio, con un direttore della fotografia come Gino Sgreva che li accompagnerà nei giorni del festival, nelle loro produzioni di foto e video. Naturalmente le tante mattinate le dedichiamo alle scuole di ogni ordine e grado, a partire dai piccoli delle elementari fino agli studenti dell'università”.
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