Santa Marinella, gli ebrei e Pio XII in un itinerario della memoria
Michele Raviart e Fabio Colagrande - Città del Vaticano
Un’amicizia nata tra i banchi di scuola del liceo Visconti di Roma quella tra Eugenio Pacelli, il futuro Pio XII, e il medico e militare ebreo Guido Aronne Mendes, il più grande pneumologo ed esperto di malattie tubercolari dell’Italia degli anni trenta. Un rapporto durato tutta la vita – da Segretario di Stato Pacelli aiutò l’amico a raggiungere la Svizzera dopo le leggi razziali del 1938 – e che si incrocia nella località balneare di Santa Marinella, vicino Roma, proprio questa località anche grazie all'amicizia tra i due divenne uno dei luoghi di villeggiatura privilegiati della Comunità ebraica romana.
La storia di un'amicizia
“Papa Pio XII da bambino soffriva di terribile asma e di problemi polmonari”, ricorda il professor Livio Spinelli, delegato del comune di Santa Marinella per il Parco della Scienza e per il Museo Guglielmo Marconi e delle radiocomunicazioni, che spesso si è occupato nei suoi scritti del rapporto tra Pacelli, il geniale inventore che fondò la Radio Vaticana e la cittadina laziale. “Fu consigliato dal medico di famiglia e del Bambin Gesù, il professor Valagussa, di essere portato qui al mare, perché l'aria di Santa Marinella aveva dei requisiti di salubrità eccezionali”. “I Pacelli”, spiega ancora Spinelli, “comprarono un villino e accanto a questo villino, c'era un sanatorio - che nei decenni a venire sarebbe diventato poi l’ospedale Bambino Gesù - venne avviato proprio dal dottore e generale Guido Aronne Mendes, il quale suggerì alla comunità ebraica di Roma di portare i bambini a Santa Marinella per le speciali caratteristiche dell'aria”.
Un itinerario della memoria
Questa e altre storie che testimoniano il legame di Santa Marinella con il popolo ebraico saranno rievocate questa sera durante un “itinerario della memoria”, un percorso guidato organizzato dalla fondazione Giuseppe Levi Pelloni, che toccherà i luoghi di questo speciale rapporto, con letture di brani, poesie e accompagnamenti musicali. Dalla via intitolata a Michele Di Veroli, la più giovane vittime delle Fosse Ardeatine, la cui famiglia era amica del sindaco del dopoguerra Silvia Caratelli, all’Hotel le Najadi, dove Giorgio Bassani scrisse “il giardino dei Finzi-Contini”.
La Marina ebraica a Civitavecchia
“Pochi sanno”, racconta ancora Livio Spinelli, ospite della trasmissione “La Finestra della Papa”, “che nel 1934, quando in Europa iniziarono le persecuzioni per tutti degli ebrei, molti ragazzi vennero in Italia e alcuni di loro arrivarono a Santa Marinella nella villa del generale Guido Aronne Mendes che, tramite le sue conoscenze nell'ambito militare, riuscì a creare all'interno della scuola marittima di Civitavecchia una sezione ebraica. I primi dodici cadetti arrivarono a Santa Marinella e dato che a Civitavecchia non c'erano gli alloggi dormivano nella villa di Mendes”. “Dal 1934 al 1938”, continua Spinelli, “si formarono oltre 300 cadetti, che costituirono l'ossatura della Marina Militare Mercantile e peschereccia del futuro stato di Israele. Nel 1935 nel porto di Civitavecchia fu inaugurata la nave scuola, Sara I, che era uno straordinario veliero”.
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