Values’ Metrics, nuovi strumenti per valutare gli investimenti
VATICAN NEWS
Il Fondo Fon.Te, la Federazione per l’Economia del Bene Comune in Italia, PwC, l' Ass. Core Values e un importante gruppo di risparmio gestito hanno elaborato un modello di analisi per andare oltre gli attuali strumenti di valutazione per gli investimenti. Ne parliamo con Maurizio Grifoni, presidente del fondo pensione FON.TE.
Che cosa vi ha mosso a intraprendere questa strada?
L’enciclica Laudato si’ ha dato l’avvio ad una generale riflessione sul nostro vivere insieme sulla nostra unica terra, sul rispetto dell’ambiente e delle sue risorse, sulla necessità di preservare, custodire e sviluppare il patrimonio globale che ci è stato affidato: ecologia integrale. L’enciclica Fratelli tutti prosegue nella definizione di una soluzione alla crescente diseguaglianza socioeconomica, ecologica e sanitaria, e sulle modalità con cui riparare il mondo a livello umano, spirituale ed ambientale.
Le due encicliche hanno indicato un percorso preciso e un impegno inderogabile nel rispetto dei valori fondamentali: “Core Values”. Il recente rapporto dell’Onu sui cambiamenti climatici, che lo stesso segretario dell’Onu António Guterres ha definito come “Codice rosso per l’umanità” è un ulteriore conferma che si deve agire in fretta.
Il nostro percorso è iniziato già da qualche anno: il 4 novembre 2016 si sono riuniti presso la Pontificia Università Lateranense influenti e importanti leader mondiali nel campo della pubblicità, delle comunicazioni e delle nuove tecnologie digitali. L’Associazione Core Values ha propiziato l’incontro con la Chiesa Cattolica sul modo in cui trasmettere i Valori in un mondo in continuo cambiamento.
Come si è arrivati alla creazione della Metrica – Values’ Metrics?
La pandemia da Covid-19 ha messo in evidenza i lati deboli dei modelli socioeconomici esistenti, ha dimostrato come i patrimoni ambientale, sociale, culturale, spirituale, finanziario, economico e la tutela della salute siano tra loro intimamente connessi e come la debolezza di uno di essi si rifletta inevitabilmente su tutti gli altri. Diseguaglianze, polarizzazioni, asimmetrie, sfruttamento, inquinamento, tensioni sociali, migrazioni, cambiamenti climatici e tanto altro ancora, nel post-Covid impongono un ripensamento complessivo dell'economia e della finanza. Con il “Values’ Metrics” si è creato uno nuovo strumento di valutazione, misurazione, validazione che riunisce i principi fondamentali espressi dalla Laudato si’, dalla Fratelli tutti, dalla dottrina sociale della Chiesa, dalle indicazioni del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale con gli aspetti ESG e i principi SRI declinati anche secondo i valori del movimento dell’Economia del Bene Comune. Values’ Metrics si propone pertanto di dotare la finanza internazionale ed i suoi investitori di un criterio di valutazione oggettivo che possa permettere di indirizzare gli investimenti verso una nuova economia e, in definitiva, verso un nuovo mondo. Il modello di analisi elaborato integra i riferimenti tecnico-metodologici più comuni (SDGs, GRI, Taxonomy report) con gli spunti emergenti dalla lettura delle encicliche Laudato si’ e Fratelli Tutti di Papa Francesco, coordinate alla luce della matrice del Bene Comune ed utilizzate per superare quei meccanismi di valutazione sottesi a un pensiero economico che sostiene il profitto, e non il valore, come fine unico e ultimo dell’attività d’impresa. Il modello realizzato vuole contribuire a sostenere la finanza, nella sua capacità generatrice e creativa, e l’economia, nella creazione di ricchezza e di benessere diffuso: orientare gli investimenti verso un mondo di imprese che operino per il bene comune, utilizzando quindi il profitto come un mezzo e non come il fine delle attività economiche.
Che incidenza potrebbe avere Values’ Metrics nel contesto della Finanza internazionale?
San Francesco era consapevole dell’importanza di creare valore economico, ma era ugualmente convinto che fosse necessario tutelare, moltiplicare e condividere la ricchezza generata dall’intraprendere a più livelli. Oggi il profitto è misura di tutte le cose, o almeno il criterio unico del loro valore. La saldatura tra paradigma tecnocratico e ricerca del profitto è l’origine della cultura dello scarto: si getta ciò che si ritiene senza valore perché non più in grado di produrre profitto, a prescindere dal suo valore intrinseco in quanto creatura o essere umano. Oggi, orientare gli investimenti verso un mondo di imprese che operino per il bene comune diventa quanto mai necessario. Valutare in termini misurabili quel complesso sistema di imprese è operazione non facile, motivo per il quale Values’ Metrics può essere un qualcosa di concreto che aiuti ad applicare i principi del bene comune.
Come si prospetta il rapporto con le Università in chiave d’interazione sui territori?
Parlare di sviluppo sostenibile, ossia economico, sociale ed ecologico, vuol dire correlare il tema dello sviluppo planetario con la lotta alla povertà. Questi argomenti richiedono una collaborazione scientifica interdisciplinare e per questo motivo abbiamo costituito un comitato scientifico internazionale altamente qualificato che possa tutelare la dimensione umanistica, sociale, psicologica, giuridica ed economica dell’algoritmo di Values' Metrics. In questo senso l’interazione con le Università a livello internazionale diventa un punto di partenza per garantire, grazie alla ricerca, un approfondimento e aggiornamento continuo di questo strumento. L’interazione con il mondo accademico e la valenza scientifica ci porta ad una partecipazione attiva nell’ambito della Comunità Europea nell’ottica dello sviluppo sostenibile.
L’interesse nei confronti del progetto può essere espresso sul sito www.valuesmetrics.org
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