Tigray, Guterres: "Espulsione funzionari, un attacco al cuore dell'Onu"
Andrea De Angelis - Città del Vaticano
Una crisi umanitaria “enorme”, che richiede un’attenzione “immediata” perché “qualsiasi ulteriore escalation in Etiopia renderebbe la situazione ancora più tragica”. L’intervento di Antonio Guterres alle Nazioni Unite ribadisce quanto già aveva espresso ad agosto, definendo la situazione “infernale”. Guterres si è soffermato sull’espulsione di 7 alti funzionari delle Nazioni Unite, la maggior parte dei quali operatori umanitari, definita da lui “senza precedenti”.
Persone non grate
"Crediamo che l'Etiopia non abbia il diritto di espellere questi membri dell'Onu", ha detto Guterres in risposta all'ambasciatore etiope presso le Nazioni Unite, Taye Atske. I funzionari includono il rappresentante del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef) in Etiopia, Adele Khodr, e il capo dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) nel paese, Marcy Vigoda. Guterres ha chiesto “documenti scritti” ad Addis Abeba che diano giustificazione della loro presunta cattiva condotta.
“Quanto accaduto la scorsa settimana - ha sottolineato – dovrebbe preoccupare tutti noi perché colpisce il cuore della relazione tra Onu e Stati membri”. “La Carta delle Nazioni Unite - ha aggiunto - non prevede che quelle persone siano definite non grate”. Per facilitare gli aiuti, i visti per il personale delle Nazioni Unite devono essere concessi rapidamente e "questo significa anche che il personale all'interno del Paese sia trattato con dignità e rispetto nello svolgimento del suo lavoro vitale", ha ricordato.
Un conflitto lungo un anno
Nel Tigray, la regione più settentrionale dell’Etiopia, è in corso da novembre un conflitto tra il Fronte Popolare di Liberazione ed il Governo. L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, lo scorso mese ha messo in guardia su quanto sta avvenendo nel Corno D’Africa dichiarando che sono state raccolte prove di "molteplici e gravi violazioni dei diritti umani" e sottolineando come "il conflitto rischia di estendersi all'intero Corno d'Africa". Migliaia le vittime, tragici anche i dati su sfollati, malnutrizione e dispersione scolastica. Tanti gli appelli di Papa Francesco, l’ultimo dei quali l'8 settembre, quando nei saluti ai gruppi linguistici presenti all’udienza generale ha chiesto che si dia ascolto al comune desiderio di pace:
Il prossimo 11 settembre in Etiopia si celebrerà il Capodanno. Rivolgo al popolo etiope il mio più cordiale e affettuoso saluto, in modo particolare a quanti soffrono a motivo del conflitto in atto e della grave situazione umanitaria da esso causata. Sia questo un tempo di fraternità e di solidarietà in cui dare ascolto al comune desiderio di pace.
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