Italia, elezioni: dai nuovi sindaci ora le risposte alle emergenze sociali
Alessandro Guarasci – Città del Vaticano
Si è chiusa con i ballottaggi la tornata elettorale che ha visto impegnati milioni di italiani. Roberto Gualtieri vince nella capitale; Stefano Lo Russo a Torino. In entrambi i casi si trattava dì città amministrate dal Movimento 5 Stelle e che ora saranno governate dal centrosinistra. Il distacco tra i due schieramenti è stato di 20 punti percentuali circa. Il centrodestra ce la fa solo a Trieste con Roberto Dipiazza, eletto per il quarto mandato. A Benevento Clemente Mastella si conferma alla guida di liste civiche appoggiate dal centro destra. Al centrosinistra anche gli altri 6 Comuni capoluogo di provincia al ballottaggio: Caserta, Cosenza, Isernia, Latina, Savona e Varese.
I commenti dei leader
Esulta il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta: “Una vittoria trionfale. Gli elettori sono più avanti di noi”. Entro una settimana un vertice del centrodestra farà l’analisi della sconfitta elettorale, ma il leader della Lega, Matteo Salvini, sdrammatizza: “E’ stata una campagna surreale. Se uno viene eletto da una minoranza della minoranza è un problema non per un partito, ma per la democrazia". Ma per Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, "nella coalizione di centrodestra ci sono troppe posizioni diverse”. Sul fronte dei 5 Stelle, Giuseppe Conte annuncia una riorganizzazione del Movimento. Ma in queste elezioni tutti i partiti dovranno prendere in esame il dato più impressionante: l’astensionismo record. Si è recato alle urne solo il 43,94% degli elettori chiamati ai seggi, il 9% in meno del 3-4 ottobre. Allora votò il 52,67% degli aventi diritto, un dato considerato già molto esiguo.
I nuovi sindaci subito al lavoro
Non è stata una tornata elettorale facile, a detta degli osservatori. I significati politici del voto hanno avuto il sopravvento sulle questioni più strettamente amministrative, come la vivibilità in senso lato delle città italiane e gli interventi da fare per raggiungere un obiettivo che la pandemia e prima ancora la crisi economica hanno reso sempre più difficile da realizzare. Ad esempio, a Roma, al neoeletto Roberto Gualtieri si chiedono concrete politiche che vadano incontro alle esigenze delle famiglie, sempre più impoverite nel corso deli ultimi mesi. “Ci vuole una netta inversione di rotta”, afferma Gianluigi De Palo, presidente del Forum delle Associazioni Familiari.
Un’altra grande città italiana, come Napoli, è alle prese con il problema atavico della disoccupazione, una piaga che si aggravata dal terremoto del 1980 in poi. Don Tonino Palmese, vicario episcopale per la carità della diocesi del capoluogo partenopeo, afferma come la vita da quella data in poi sia cambiata per i napoletani. Ai giovani è venuta a mancare la speranza per il futuro, lasciando preoccupanti spazi alla criminalità organizzata che assorbono per i loro abietti affari le insoddisfazioni giovanili.
Anche al nord Italia, ci sono situazioni sociali emergenziali, alle quali le amministrazioni locali devono mettere mano. La questione più eclatante, secondo Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Milano, è quello della casa. Solo sostituendo le fatiscenti case popolari con abitazioni dignitose si dà un vero aiuto ai nuclei familiari. E poi c’è da risolvere il problema del lavoro che la pandemia ha messo fortemente in crisi. Il problema dell’occupazione c’era anche prima: troppo vasta secondo Gualzetti l’incidenza nella società del lavoro precarie e spesso in nero. E la mancanza di lavoro apre la porta alle nuove povertà.
Anche nell’altra città industriale italiana per eccellenza, Torino, il nuovo sindaco dovrà mettere in testa alle priorità misure per alleviare la mancanza di occupazione. Nella città della Fiat, secondo Raffaella Dispenza, presidente delle Acli di Torino, c’è bisogno di un forte sviluppo del Terzo Settore, allo scopo di mantenere un livello alto di aiuto alle persone e alle famiglie, grazie al fatto che gli enti, che operano e si collocano fuori del settore pubblico, riescono più facilmente ad arrivare a risolvere le esigenze del cittadino. Quindi è necessario che pubblico e privato operino in sinergia.
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