Attacco armato a Gerusalemme: ucciso un israeliano, Hamas rivendica
Marco Guerra – Città del Vaticano
E’ di almeno un civile ucciso e altre tre persone ferite, tra le quali due agenti di polizia, il bilancio dell’attacco terroristico avvenuto questa mattina a Gerusalemme, in Israele, e rivendicato dal movimento radicale palestinese Hamas.
La dinamica dell’attacco
Le forze di sicurezza israeliane hanno immediatamente colpito e ucciso l’assalitore. L’attacco è avvenuto nella città vecchia di Gerusalemme, nei pressi del mercato arabo che costeggia il muro del pianto. Alcuni media locali riferiscono di un’azione condotta con armi da fuoco, altre invece parlano di un assalto con armi da taglio.
La rivendicazione Hamas
I media israeliani hanno identificato l’assalitore in Fadi Abu Shkahydem, un membro del "braccio politico" della fazione islamista palestinese Hamas, che controlla la Striscia di Gaza e che dal canto suo ha definito l'attacco come un "atto eroico". In particolare, il gruppo ha detto che l’attentatore era ''un leader di Hamas'' nel campo profughi di Shuafat a Gerusalemme est dove viveva. ''Il messaggio dell'operazione eroica è quello di un avvertimento al nemico e al suo governo, perché fermi gli attacchi contro la nostra terra e i nostri luoghi sacri'', si legge in una nota diffusa dal gruppo. Israele, prosegue il gruppo, ''pagherà il prezzo delle scelleratezze che commette contro la Moschea di al-Aqsa e altrove''. Il Jerusalem Post riferisce inoltre che l'aggressore era un quarantenne travestito da ebreo ortodosso armato di un mitra e di un coltello.
Bennett rafforza la sicurezza
Il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha ordinato di rafforzare la sicurezza intorno a Gerusalemme dopo l'attacco di domenica mentre il governo Britannico ha inserito Hamas nella lista delle organizzazioni terroristiche. "In una mattinata come questa si può trarre sostegno dalla decisione britannica di definire Hamas - compresa quella che viene chiamata la sua ala politica - come un'organizzazione terroristica", ha detto Bennett al suo gabinetto.
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