Israele e Marocco firmano uno storico accordo militare
Marco Guerra e Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Israele e Marocco hanno firmato mercoledì un accordo di cooperazione militare definito storico. I ministri della Difesa, Benny Gantz e Abdellatif Loudiyi hanno siglato a Rabat l’intesa, che permette lo scambio d'informazioni d'intelligence, la cooperazione fra le industrie della difesa ed esercitazioni militari congiunte.
Primo accordo militare con Paese arabo
Si tratta del primo accordo militare dello Stato ebraico con un Paese arabo che arriva a quasi un anno di distanza dalla normalizzazione dei rapporti diplomatici tra Israele e Marocco, su impulso della mediazione statunitense e nell’ambito degli Accordi di Abramo già precedentemente siglati con Emirati Arabi, Bahrein e Sudan. Gli Accordi di Abramo hanno rotto un fronte di lunga data fra gli Stati arabi basato sul principio che la normalizzazione con Israele dovesse avere luogo soltanto nell'ambito di una risoluzione del conflitto israelo-palestinese. Fatto sta che i palestinesi considerano gli Accordi un tradimento che ha eroso la loro influenza su Israele.
Governo Israeliano: rapporti saranno sempre più stretti
“E' un evento altamente significativo che ci permetterà di portare avanti progetti congiunti e permetterà esportazioni israeliane. Penso che i legami fra Israele e Marocco diventeranno sempre più stretti, continueranno a svilupparsi ed espandersi, sono felice di aver svolto un ruolo in tutto questo", ha detto il ministro della Difesa Israeliano Gantz al momento della firma. Un funzionario del ministero della Difesa israeliano ha poi fatto notare che si tratta di un’intesa senza precedenti, benché lo Stato ebraico abbia firmato accordi di pace con Giordania ed Egitto, con i quali mantiene stretti legami in campo di sicurezza.
L’invito al sovrano del Marocco
La stampa israeliana ha fatto notare che da anni Israele e Marocco hanno stretti rapporti economici e militari, con vendita di armi a Rabat e cooperazione fra i servizi di intelligence. A giugno, infatti, un C-130 marocchino è atterrato in Israele, primo aereo militare arabo ad atterrare nel Paese per prendere parte ad un’esercitazione militare. Ad agosto il ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid si è recato in Marocco, portando l'invito del presidente Isaac Herzog al sovrano Mohammed VI a visitare Israele.
Bernardelli: accordo che va oltre l’economia
Su questo ulteriore passo in avanti nelle relazioni diplomatiche tra Israele e Marocco, Giorgio Bernardelli, giornalista esperto di Medio Oriente, ha ricordato che la cooperazione militare tra i due Paesi si inserisce nel filone degli Accordi Abramo, siglati anche con Emirati Arabi e Barain. “Questo deve essere considerato il più importante fra di essi – evidenzia -, per il significato storico dovuto alla nutrita minoranza di ebrei di origine marocchina che abitano in Israele”, parliamo quindi di qualcosa che va oltre la politica e l’economia e tocca le radici storiche dello Stato Ebraico.
Riannodato un filo decennale
“La difesa è l’aspetto preponderante di quello che è stato firmato - ha aggiunto Bernardelli – ma non si ferma lì, ci sono stati progressi nei collegamenti aerei e nei rapporti commerciali, la parte militare e la punta dell’iceberg e attira attenzione perché parliamo di cooperazione militare con un Paese arabo”. Secondo l'esperto dell'area, vale la pena ricordare anche la storia specifica dei rapporti tra i due Paesi: già nel 1993 si apriva la strada di un dialogo diplomatico tra Israele e Marocco ma si interruppe nel 2000 per via della seconda intifada, si sta quindi riannodando il filo.
Accordi Abramo fatto politico concreto
Va dunque guardato positivamente tutto questo processo. Bernardelli ricorda che “inizialmente gli Accordi di Abramo furono visti come un colpo di mano di Sharon e Trump, ma non è così”. “Il riavvicinamento tra Israele e Paesi del mondo arabo è in atto da tempo per interessi geopolitici – prosegue il giornalista -, è un processo politico chiaro che va in quella direzione, un fatto che va acquisito e che va sviluppato nelle sue potenzialità con possibili ricadute positive per tutto il Medio Oriente”.
Processo di pace con palestinesi fermo al palo
Più perplessità vengono invece espresse su eventuali risvolti positivi nei rapporti con i palestinesi: “Al momento è l'aspetto più problematico, gli accordi fatti mettono tra parentesi la questione palestinese, finché rimarranno fermi solo ai memorandum commerciali e militari la pace tra israeliani e palestinesi non si muove di un millimetro”.
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