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Il cordoglio del Sudafrica per l'arcivescovo Desmond Tutu Il cordoglio del Sudafrica per l'arcivescovo Desmond Tutu

La tristezza del Papa per la morte dell'arcivescovo sudafricano Desmond Tutu

Francesco in un telegramma ricorda il presule anglicano scomparso a 90 anni, eroe della lotta all’apartheid e della riconciliazione. Il Papa lo aveva citato nella Fratelli tutti tra gli ispiratori della sua riflessione sulla “fraternità universale”. I funerali si terranno il 1 gennaio a Capetown

Francesca Sabatinelli e Marco Guerra– Città del Vaticano

Desmond Tutu era “al servizio del Vangelo, attraverso la promozione della uguaglianza razziale e della riconciliazione nel suo Sudafrica”. E’ così che il Papa, in un telegramma al nunzio apostolico nel Paese africano, monsignor Peter B.Wells a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, ricorda l’arcivescovo anglicano, scomparso oggi a 90 anni. Francesco esprime le sue condoglianze alla famiglia e ai cari di Tutu, “affidandone l’anima alla amorevole misericordia di Dio, invocando le benedizioni divine di pace e di consolazione nel Signore Gesù su tutti coloro che piangono la sua scomparsa nella sicura e certa speranza della resurrezione”. 

Il Nobel per la pace

Simbolo della resistenza all’apartheid, promotore della riconciliazione, coscienza del Sudafrica: l’arcivescovo anglicano Demond Tutu, morto oggi a 90 anni, era questo, e per questo fu insignito, nel 1984, del premio Nobel per la pace, per la sua instancabile lotta non violenta contro il regime razzista, per aver sostenuto il processo di riconciliazione nazionale nel suo Paese e per la strenua difesa dei diritti umani. I funerali sono stati fissati per il 1 gennaio a Capetown. Lo ha annunciato la sua fondazione aggiungendo che " una settimana di lutto nazionale ed eventi dedicati all'arcivescovo anglicano sono ancora in fase di organizzazione".

La Commissione Verità e Riconciliazione

Desmond Tutu, nato il 7 ottobre 1931 nella piccola città mineraria di Klerksdorp, a sud-ovest di Johannesburg, durante i periodi più bui del regime segregazionista organizzò marce pacifiche, chiedendo le sanzioni internazionali contro il regime bianco di Pretoria. Con Nelson Mandela presidente del Sudafrica, diede vita alla Commissione per la Verità e la Riconciliazione nel tentativo di favorire la pacificazione tra le due anime del suo Paese, voltando per sempre pagina sull’odio razziale, mettendo in luce le atrocità commesse durante la repressione dei bianchi e, allo stesso tempo, cercando di favorire da una parte una forma di perdono e dall’altra la riparazione morale alle famiglie delle vittime. 

Il Papa e la Fratelli tutti

Francesco lo aveva ricordato nella enciclica Fratelli tutti tra “i fratelli non cattolici” che lo avevano motivato “nella riflessione sulla fraternità universale”. Ad annunciarne la scomparsa è stato il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, che ha espresso "a nome di tutti i sudafricani, profonda tristezza per la morte, avvenuta domenica, di una figura essenziale della storia" del Paese, un altro lutto - ha detto - nella generazione di quanti sudafricani eccezionali "hanno lasciato in eredità un Sudafrica liberato". Parlando dell'arcivescovo il presidente lo ha ricordato come un patriota, un leader che ha unito la fede alle opere, un "uomo di straordinario intelletto e integrità", un vincitore contro le forze dell'apartheid, sempre vicino a quanti hanno sofferto l'oppressione, l'ingiustizia e la violenza", capace di mostrare coso significhino "riconciliazione e perdono".

Il cordoglio della Comunione anglicana

Il leader della Comunione anglicana e arcivescovo di Canterbury Justin Welby lo definisce “un grande guerriero per la giustizia che non ha mai smesso di combattere”. “L’arcivescovo Tutu – dice ancora Welby – era un profeta e sacerdote, un uomo di parole e di azione, una persona che incarnava la speranza e la gioia che erano le fondamenta della sua vita. Era un uomo di straordinario coraggio personale e audacia: quando la polizia fece irruzione nella cattedrale di Capetown, li ha sfidati ballando lungo il corridoio”. 

L'Onu: una voce incrollabile per i senza voce

Per il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, "la sua eredità trascende i confini e farà da eco nei decenni". Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres parla di "una voce incrollabile per i senza voce” e il premier del Regno Unito Boris Johnson ricorda che è stata una "figura cruciale nella lotta contro l'apartheid e nella creazione di un nuovo Sudafrica". Johnson ha reso omaggio anche alla sua "leadership spirituale" e al suo "irreprimibile buonumore". Il presidente della Francia Emmanuel Macron mette in risalto che l’arcivescovo “ha consacrato la sua vita ai diritti umani e all'uguaglianza dei popoli”.

La comunità di S. Egidio 

La Comunità di Sant'Egidio ricorda con affetto Desmond Tutu, per anni amico e presente in tante occasioni, momenti di preghiera e battaglie per la pace e il futuro dell'Africa, la salute, i diritti umani, la lotta contro la pena di morte. Il 26 maggio del 1988 aveva inaugurato la "Tenda di Abramo", la prima casa della Comunità dedicata ai profughi. "Quando a Natale vi vedo con i poveri a pranzo, nella basilica di Santa Maria in Trastevere, Dio sorride" disse l'arcivescovo Tutu nel corso di una sua visita a Roma. Oggi dalla Comunità il ricordo è commosso, ancor di più in questi giorni di festa in cui in tanti bisognosi vengono accolti in ogni parte del mondo, "consapevoli della forza dell'eredità di pace che egli ci lascia".

Ultimo aggiornamento 27 dicembre ore 8.40

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26 dicembre 2021, 10:50