Traghetto in fiamme in Grecia, ancora dispersi e timori per l'ambiente
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
A 52 ore dallo scoppio dell'incendio a bordo del traghetto Euroferry Olympia della Grimaldi Lines nelle acque greche, i soccorritori hanno tratto in salvo un giovane bielorusso di 21 anni che si trovava a poppa della nave. Ne restano altri 11 che risultano ancora dispersi e le cui voci l'uomo dice di aver sentito a bordo, nonostante il fumo e le temperature roventi per le fiamme partite dal garage e mai completamente domate per due giorni.
La cronaca e il rischio sversamento
Il traghetto partito da Igoumenitsa, in Grecia, lo ricordiamo, era diretto nel porto di Brindisi quando nella notte tra giovedi' e venerdi' è divampato il rogo davanti alle coste albanesi. I soccorritori hanno tratto in salvo 280 persone ma appunto a bordo restavano 12 camionisti, di nazionalità bulgara, greca e turca. Si ipotizza che stessero tutti dormendo nei loro mezzi quando e' divampato il rogo per cause ancora da accertare. Ora, al dramma dei dispersi si unisce anche il pericolo enorme di disastro ambientale. Nei serbatoi della Olympia, infatti, risultano esserci almeno 800 metri cubi di carburante e circa 23 tonnellate di merci pericolose e corrosive, secondo il ministero della Transizione Ecologica che ha approntato un rimorchiatore della societa' del servizio nazionale italiano antinquinamento, per dare supporto alle autorita' albanesi e greche. Nell'area e' presente anche la nave Diciotti della Guardia costiera, dotata di dispositivi di antinquinamento e con un team tecnico composto da esperti anche del Reparto ambientale marino.
Intanto, mentre la procura di Corfu' ha avviato un' indagine ipotizzando i reati di naufragio e attentato alla sicurezza dei trasporti, a Brindisi è attraccata la nave Florencia della compagnia Grimaldi Lines con a bordo 48 sopravvissuti all'incendio, tra loro anche una ventina di italiani.
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