Giornata Mondiale dell’Acqua dedicata alla tutela delle falde sotterranee
Marco Guerra – Città del Vaticano
"Acque sotterranee, rendere visibile l’invisibile" è il tema della 30.ma Giornata mondiale dall’acqua, ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 e che si celebra ogni 22 marzo.
Serve gestione attenta delle acque sotterrane
Quest’anno la Giornata mette al centro delle riflessioni l’importanza delle acque sotterranee, che pur non essendo visibili hanno un impatto decisivo per tutta l’umanità e l’equilibro dell’ecosistema globale. La gestione sostenibile di questa risorsa è una sfida cruciale per tutta la comunità internazionale. Nell’annuale rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche emerge infatti che le acque sotterranee rappresentano ben il 99% delle risorse idriche dolci presenti allo stato liquido e distribuite sull’intero pianeta e possono garantire alle società enormi vantaggi sociali, economici e ambientali, anche in relazione all’adattamento al cambiamento climatico. Nello studio dell’Onu viene quindi evidenziato che “nonostante la sua enorme importanza, questa risorsa viene spesso trascurata, mal gestita e addirittura sovrasfruttata, in un contesto di crescente scarsità idrica in numerose aree del mondo”, pertanto "non è più possibile ignorare l'enorme potenziale delle acque sotterranee e la necessità di una gestione attenta".
2 miliardi di persone senza acqua potalbile
Sempre le Nazioni Unite fanno notare che le acque sotterranee sono l’unica risorsa idrica a cui possono accedere le persone nelle parti più aride del mondo. Per questo motivo è fondamentale proteggere le acque sotterranee dall’inquinamento e utilizzarle in modo sostenibile, bilanciando i bisogni delle persone e del pianeta. "L'inquinamento delle acque sotterranee – si legge ancora nel rapporto Onu - è un processo praticamente irreversibile: una volta inquinati, gli acquiferi tendono a rimanere in tale condizione". E, aggiunge il rapporto, "sono numerose le fonti antropogeniche di inquinamento". Più in generale l’obiettivo della Giornata è aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica mondiale rispetto ai 2 miliardi di persone che attualmente vivono senza accesso all’acqua potabile e ispirare l’azione uno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) fissati dalle Nazioni Unite, ovvero l’accesso all’acqua e ai servizi igienici per tutti entro il 2030.
Caschetto (Movimento Laudato sì): in quaresima stili di vita sostenibili
“La Giornata mondiale dell’acqua si colloca dentro in nostro cammino di Quaresima che per noi è un tempo propizio per una conversione ecologica integrale che per avere un effetto duraturo, come dice il Papa nella Laudato sì, deve essere anche una conversione comunitaria”, spiega Antonio Caschetto, coordinatore dei programmi italiani del "Movimento Laudato si'". Caschetto riferisce quindi che nell’uso dell’acqua gli animatori della Laudato si' sono stimolati a cercare di avere stili di vita più sostenibili, prestando attenzione al dono dell’acqua: “Come ci insegna San Francesco che quando parla all’acqua usa un superlativo assoluto. Il santo di Assisi ci ricorda che l’acqua è molto utile, umile, preziosa e casta”.
Acqua fonte di vita
Secondo Caschetto, il tema della Giornata, che punta a valorizzare le risorse idriche sotterranee e quindi invisibili, sembra quasi un messaggio evangelico: “Anche il Papa ricorda che le falde acquifere sono minacciate dall’inquinamento, esalta il valore simbolico di ciò che non riusciamo a vedere ma che in realtà nutre la vita e l’azione umana; questo ci esorta a non provocare danni ambientali tramite le nostre attività”. L’acqua dunque come principale fonte di vita da cui discendono tutte le altre, compresa la vita umana. “Nelle nostre preghiere, fatte con la coroncina Laudato si', riprendiamo il Cantico delle Creature, perché San Francesco quando descrive l’acqua descrive la Vergine, Maria infatti incarna il sì e quella missione rivolta a tutta la Terra”, spiega ancora il coordinatore dei programmi italiani del Movimento Laudato si', “noi come esseri umani abbiamo il dovere di avere come modello Maria e cercare di essere come l’acqua, ovvero umili, utili, preziosi e casti”. “Solo in questo modo possiamo impegnarci per un tutela integrale del creato – conclude – non per moda ma perché dentro un processo di conversione che parte dal nostro cuore”.
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