‘Scegliamo la vita’, manifestazione di piazza per le vite fragili e nascenti
Marco Guerra – Città del Vaticano
Celebrare la vita dal concepimento alla morte naturale, ribadire che la vita è il primo diritto inviolabile di ogni essere umano, precondizione per una società libera, giusta e in pace. Con questo intento sabato 21 maggio si svolgerà a Roma la manifestazione nazionale 'Scegliamo la Vita', convocata da 90 tra enti e associazioni di tutta Italia e presentata oggi presso la sede della Stampa Estera dai portavoce dell'evento Maria Rachele Ruiu e Massimo Gandolfini.
Un messaggio in favore della vita
L’iniziativa si inserisce nella cornice attuale del contesto nazionale e internazionale scosso dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, ma anche dalla spinta mortifera di molte iniziative legislative che aprono al suicidio assistito e allargano le maglie dell’aborto. Per questo motivo le realtà che animeranno la manifestazione - di ispirazione sia cattolica sia laica – intendono in particolare mettere l’accento sulla promozione e la difesa della vita nascente e delle vite più fragili - anziani, malati, disabili, depressi - sempre più minacciate dall’odierna cultura dello scarto, denunciata con forza dal magistero di Papa Francesco. I proponenti chiedono inoltre al Paese e alla classe politica “uno scatto di vitalità” per superare l’inverno demografico che sta affliggendo l’Italia, tramite il varo di misure senza precedenti per il sostegno alle gravidanze difficili e alle coppie aperte alla vita.
Oltre l’inverno demografico
“Come altre società, l’Italia è afflitta da una crisi di speranza verso il futuro, che si traduce anche in una sfiducia verso la vita e in un progressivo degrado della sua dignità intrinseca. L’inverno demografico è allo stesso tempo una causa e un effetto di questo fenomeno. Con questa manifestazione - spiegano gli organizzatori in una nota a margine dell'odierna conferenza stampa - vogliamo scuotere le coscienze da questa oscura ombra di pessimismo esistenziale, lanciando una sfida al Paese: Scegliamo la Vita!”.
Ruiu: accogliere le vite fragili
"Sogniamo una grande manifestazione di famiglie, mamme, papà, nonni, ragazzi e bambini che esprimono pubblicamente, con gioia, la bellezza e la dignità di ogni vita umana, in tutte le sue manifestazioni e sfaccettature, specialmente quelle più fragili e vulnerabili”, dichiara a Vatican News Maria Rachele Ruiu, portavoce dell’evento. “Oggi c’è una situazione economica drammatica e le famiglie stanno pagando un prezzo altissimo, ma in questo clima dobbiamo dire a tutti che conviene ancora scegliere la vita, accogliere una vita inaspettata o fragile, scommettere sull’umano”. Il testo unico sul suicidio assistito appena approvato dalla Camera dei Deputati rappresenta un’altra spinta mortifera che va affrontata con coraggio: “Ci offrono l’autodeterminazione per eliminarci in un contesto di discriminazione verso le vite fragili e di carenze nell’assistenza sociosanitaria, tutto questo è irricevibile, noi dobbiamo dare sostegno a tutte le persone che soffrono con le cure palliative previste da una legge mai realmente applicata”.
Gandolfini: curare è il fondamento della medicina
Il presidente del Family Day, Massimo Gandolfini, parla anche da medico chirurgo che vede nelle aperture al suicidio assistito e all’eutanasia una deriva che porta all’abbandono terapeutico di malati e disabili. “Questa manifestazione vuole dare voce anche al mondo della sanità, a cui appartengo, che vede come suo statuto ontologico la cura del paziente a 360 gradi anche nei momenti terminali della vita e non certo il compito di determinarne la morte” spiega a Vatican News. “Abbiamo grande piacere nel vedere che il Forum della associazioni socio sanitarie cattoliche abbia aderito all’iniziativa - continua Gandolfini - questo significa che la cultura dello scarto è un rischio concreto e che l’accompagnamento e il sostegno di ogni persona sono il fondamento della nostra professione”. Il presidente del Family Day, alla luce della sua esperienza professionale, ricorda quindi la necessità di applicare la legge sulle cure palliative: “L’esperienza mi dice che nessuno che accede alle cure palliative ha mai fatto richieste eutanasiche, ecco perché vogliamo che venga applicata la legge 38 sulla medicina palliativa”. “Il Favor Vitae è la stella polare di ogni medico - conclude Gandolfini - si può sempre curare anche il malato più grave. Non tutte le malattie sono guaribili ma tutti i pazienti sono curabili, il prendersi cura è il fondamento della medicina”.
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