I ragazzi di PizzAut cucinano per i poveri in Piazza San Pietro
Andrea De Angelis - Città del Vaticano
La pioggia cade lieve, mentre si moltiplica la forza della generosità di chi, oggi, dopo aver ricevuto l’abbraccio del Papa, ha voluto donare un pasto a chi non ha un tetto sotto cui dormire. La Fondazione Italiana Autismo, al termine dell’Udienza con Francesco, ha voluto mostrare la sua vicinanza ai senzatetto che trovano protezione nei pressi del colonnato di Piazza San Pietro. Lì dove si trovano anche le docce per i più poveri, che il Papa, diversi anni fa, ha voluto installate. A distribuire bibite e pizze - appena sfornate - sono i ragazzi di PizzAut e Breakcotto.
L'ascolto per superare ogni pregiudizio
Il lavoro è dignità, permette agli individui di realizzarsi avendo un ruolo riconosciuto all’interno della società. Lo è anche per chi è affetto da autismo, come dimostrano proprio PizzAut e Breakcotto, che hanno voluto offrire un lavoro a queste persone. "Tra poco, in piazza San Pietro, alcune persone con autismo cucineranno e offriranno il pranzo ai fratelli poveri, è bello questo". ha detto il Papa nell'udienza alla Fondazione Italiana Autismo, parlando di "un'iniziativa che testimonia lo stile del buon samaritano, lo stile di Dio" che è "vicinanza, compassione, tenerezza". Per il Papa occorre "mettere la fraternità al centro dell'economia, non l'egoismo, non il profitto personale". Come fanno queste realtà che offrono una possibilità, concreta, a chi vive una condizione di autismo.
La Chiesa si fa prossima
L'iniziativa odierna arriva alla vigilia della Giornata Mondiale sulla Consapevolezza dell'Autismo. Il Papa ricorda che l’attività della Fondazione Italiana Autismo, come ogni forma di economia che vuol essere inclusiva, ha bisogno di supporto, per questo esprime un ringraziamento ai benefattori che si fanno costruttori di una società dove al centro non ci sia l'egoismo e il profitto personale, ma la fraternità.
Accanto a queste realtà c'è la Chiesa. Suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio Nazionale Cei per le persone disabili, rivela che nel cuore le resterà "il volto dei ragazzi, la capacità di queste persone con autismo di andare verso il prossimo, di raccontarsi con spontaneità". Da loro "dobbiamo superare questo sguardo nuovo, che non si ferma al limite, all'abito indossato, a ciò che appare diverso. Ci hanno insegnato a vivere questo momento non per loro, ma con loro. Dobbiamo - conclude - fare un passo verso queste persone e permettere loro, allo stesso tempo, di farlo verso di noi".
Padre Francesco Mazzitelli, Capo Ufficio dell'Elemosineria Apostolica, afferma che questa giornata è stato "un momento di festa, di incontro", ma soprattutto è servito a ricordare "a tutti, anche ai cosiddetti normali, l'importanza dell'ascolto e del dialogo. Molti problemi sono causati dall'assenza del dialogo, che è una delle caratteristiche fondamentali del pontificato di Francesco". Per padre Mazzitelli questi ragazzi ci richiamano a questo tema, perché "per una vita umana davvero piena e completa, è necessario dialogare con il prossimo".
Le voci dei protagonisti
“Il nostro è un mondo diverso, fatto anche di solitudine e di fatica, che si scontra con tanta ignoranza e indifferenza”, ha detto Filippo, vent’anni, parlando a nome dei tanti presenti all’Udienza di oggi. Ai nostri microfoni il giovane racconta l'emozione di aver parlato al Papa, sottolineando quanto "siano belle iniziative come queste", in grado di far conoscere un mondo ai più sconosciuto. "Purtroppo ci sentiamo soli, non capiti, sembra che questo problema non si affronti, ma queste iniziative alimentano comunque una speranza per il futuro", aggiunge.
Don Andrea Bonsignori, direttore della Scuola del Cottolengo di Torino e membro della Fondazione Italia Autismo, sottolinea come il tentativo sia quello di rispondere alla richiesta del Papa di realizzare un'economia davvero inclusiva. "Noi - afferma - proviamo a farlo tutti i giorni, stando insieme nella normalità, dove ognuno sa dare il meglio. Così si fa il bene per tutti, si crea una società più giusta, dove non impariamo da noi stessi, ma da questi ragazzi che ci circondano".
Nico Acampora, realizzatore del progetto PizzAut, presenta davanti alle telecamere l'ultima creazione: una pizza dedicata al Creato, dai pomodorini a rappresentare le stelle fino alla curcuma e al pepe per il tempo e il vento.
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