Festa del Primo maggio, Cisl: "Mettiamo al centro la persona"
Andrea De Angelis - Città del Vaticano
Dipendenza energetica, crescita dei prezzi, attenzione al Creato. La cosiddetta questione energetica è protagonista di questo 2022, l'anno in cui si sono registrati aumenti dei prezzi che non hanno precedenti in questo secolo, in particolare per quanto riguarda il gas. Una tendenza iniziata già lo scorso anno, ma che è diventata esplosiva con l'inizio della guerra in Ucraina.
Nuovi rischi e tensioni
Se i temi delle morti bianche e della disoccupazione, legata quest'ultima in parte alla pandemia di Covid-19, restano in primissimo piano, quest'anno il settore energetico guarda al Primo Maggio con una diversa apprensione, nella consapevolezza che occorrono decisioni epocali per evitare che la crisi energetica metta a rischio la vita di milioni di persone. All'energia tutto è legato: dall'alimentazione ai trasporti, dal settore sanitario a quello della comunicazione. "Dobbiamo accelerare la transizione energetica, ma le soluzioni non arriveranno nel breve periodo", afferma Amedeo Testa, segretario generale di Flaei-Cisl.
Segretario, mai come in questo 2022 sentiamo parlare della cosiddetta questione energetica. Il rincaro dei prezzi, la guerra, lo stop ora al gas russo in Polonia e Bulgaria. Guardando a livello globale - poi verremo all'Italia - cosa sta accadendo, come spiegarlo ai non esperti?
Non è facile da spiegare, anzi anche gli esperti non riescono forse a comprendere totalmente ciò che sta accadendo. Partiamo alle speculazioni, in particolare sul gas, ricordando che di questo si parla da diversi mesi. Dunque da prima dello scoppio della guerra. Ovviamente il conflitto ha fatto il resto: con una guerra c’è di norma un innalzamento dei prezzi dell’energia. La Russia ha fatto esplodere una situazione che, ripeto, già in precedenza era chiara a livello globale.
Voi come Flaei-Cisl quali priorità vedete per i prossimi mesi e quali sono le misure da prendere prima che sia, letteralmente, troppo tardi?
È già troppo tardi. Mi duole dirlo, stando alle questioni che attengono il mio settore. Mi riferisco a quello che dovremmo fare da qui ai prossimi dieci, vent’anni per quanto riguarda l’approvvigionamento dell’energia, l’abbassamento dei prezzi, le fonti rinnovabili. L’Italia, a mio giudizio, ha fatto un grave errore quando ha deciso di rinunciare al nucleare. Oggi, attenzione, è impensabile tornare indietro per una serie di ragioni tecniche. Quella rinuncia ha reso l’Italia una sorta di anatra zoppa rispetto a numerosissimi Paesi. La dipendenza energetica italiana all’80% è un problema strutturale e non cambierà in poco tempo e neanche nella sostanza, se non in minima parte, ricorrendo alle rinnovabili. Nel breve periodo si può far ricorso al carbone, cosa che piace a pochi, anche se le centrali di ultima generazione inquinano pochissimo. Una soluzione, si veda la Spagna, possono essere i rigassificatori. Di certo è difficile trovare soluzioni a breve periodo per quanto riguarda l’energia, abbassamento dei prezzi compresi.
Papa Francesco in numerose occasioni, parlando al mondo del lavoro, compresi i sindacati, ha chiesto che la persona sia messa al centro. Come rispondete a questa richiesta?
La ringrazio per questa domanda, perché come sindacato abbiamo appena firmato in Enel un documento che si chiama lo Statuto della Persona. Un testo che si trova facilmente in rete e che invito tutti a leggere. Partendo dalle profonde trasformazioni economiche di oggi, nel documento si sottolinea il necessario bisogno di un cambiamento che metta al centro la persona nella sua dimensione sociale e lavorativa. Per farlo si devono ascoltare le parti, mettere a confronto le esperienze sindacali. Questo accordo sta avendo un grande riscontro, anche nel mondo cattolico c'è molta attenzione. Mettiamo al centro la persona, con un contenuto che definirei non solo innovativo, ma anche rivoluzionario e visionario.
Infine la questione ambientale, la cura del Creato. In questo il sindacato che rappresenta che ruolo ha?
La Cisl è un sindacato che nasce con un’ispirazione cristiana che è scritta nel suo Statuto. Ci muoviamo, senza alcuna eccezione, nell’alveo del Magistero della Chiesa e della Dottrina Sociale Cattolica. Per noi del settore elettrico, la questione ambientale ci riguarda da vicino. Possiamo fare molto per rendere questo pianeta più pulito. Dobbiamo dunque accelerare la transizione energetica per arrivare ad emissioni zero ed abbassare le temperature. Siamo però molto realisti e sappiamo che gli obiettivi condivisi con tutti non potranno essere raggiunti nel breve periodo. Non esistono date magiche, purtroppo. La nostra direzione è quella indicata dal Papa, pur credendo che nel 2025 o nel 2030 cambierà poco rispetto alla situazione odierna.
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