Regno Unito: il governo vara un piano per trasferire i migranti in Ruanda
Marco Guerra - Città del Vaticano
Lo schieramento della Royal Navy a pattugliare il Canale della Manica, ma soprattutto la minaccia di trasferimento dei migranti in Ruanda, in Africa, a 6000 chilometri dalla Gran Bretagna. Così il governo di Boris Johnson risponde alla ripresa massiccia degli sbarchi sulle coste inglesi. Solo mercoledì oltre 600 persone sono arrivate su barche e gommoni.
L'Iter per l’asilo in Ruanda
L'annuncio è stato fatto dallo stesso premier conservatore dalla costa inglese del Kent, il quale ha poi spiegato che “l’opzione Ruanda” fungerà da deterrente, ovvero i migranti, che da ora in poi arriveranno e chiederanno asilo politico, saranno trasferiti nel Paese africano, dove si svolgerà tutto il loro iter burocratico, il quale, in caso di successo, permetterà loro di avere assistenza in Ruanda, mentre in caso contrario saranno fatti tornare nel Paese di provenienza.
Le critiche dell’Unhcr
E proprio ieri il ministro degli Interni britannico, signora Priti Patel, era nella capitale ruandese, Kigali, per firmare un memorandum con il governo locale che stanzia 120 milioni di sterline per finanziare il progetto. Il piano di trasferimento dei migranti ha suscitato le critiche immediate di diverse organizzazioni umanitarie e dell’Unhcr. L'agenzia dell'Onu ha espresso forte preoccupazione e ha invitato Londra ad astenersi dal trasferire i rifugiati in Africa. La misura non convince nemmeno tanti conservatori che parlano di misura inattuabile.
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