A Seul il XV Congresso mondiale delle foreste
Andrea De Angelis - Città del Vaticano
Le foreste sono alla base della vita sulla Terra e hanno un ruolo chiave nello sviluppo sostenibile. Dalla lotta alla povertà e alla fame alla mitigazione del cambiamento climatico e alla conservazione della biodiversità, i benefici delle foreste e degli alberi abbracciano molteplici obiettivi e traguardi nell'Agenda 2030, come ricorda la Fao. Eppure - sottolinea l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura - questi preziosi ecosistemi sono sempre più sotto pressione a causa della deforestazione, del degrado forestale, delle pratiche non sostenibili e degli effetti del cambiamento climatico. Il XV Congresso mondiale sulle foreste fornirà allora un'opportunità cruciale per la comunità forestale globale per garantire che le foreste siano parte integrante delle discussioni e delle decisioni nell'ambito dell'Agenda 2030, nonché degli approcci globali per la ripresa dalla pandemia di Covid-19.
L'appuntamento di Seul
Il quindicesimo Congresso è ospitato dalla Corea del Sud, a Seul, dal 2 al 6 maggio 2022. Il tema scelto è "Costruire un futuro verde, sano e resiliente con le foreste". L'evento mondiale mira a riunire migliaia di persone di tutte le regioni e i settori, compresi il settore pubblico e privato, le organizzazioni non governative, le organizzazioni della società civile, gli organismi scientifici e le società forestali. Sei le tematiche principali: inversione della tendenza alla deforestazione e al degrado delle foreste; soluzione per l'adattamento ai cambiamenti climatici e alla conservazione della biodiversità; il percorso verde verso la crescita e la sostenibilità; nuove connessioni tra la salute delle foreste e quella dell'uomo; gestione e comunicazione di informazioni, dati e conoscenze; foreste senza confini: migliorare la gestione e la cooperazione.
La deforestazione nel 2021
La nuova indagine annuale del World Resources Institute, la Global Forest Review, ha mostrato una drammatica deforestazione per quanto riguarda l'anno 2021. Con la perdita di 11 milioni di ettare di foreste, la Terra rinuncia alla capacità di assorbire fino a 2 milioni e mezzo di tonnellate di carbonio dall’atmosfera, pari alle emissioni annuali dell’India. Tra gli Stati meno virtuosi lo scorso anno, secondo il rapporto ci sono Brasile, Repubblica Democratica del Congo e Bolivia. I dati arrivano all’indomani della promessa della Cop 26 di Glasgow – la conferenza sul clima dell’Onu del novembre 2021 – di azzerare la deforestazione entro il 2030. Si tratta solo dell’ultimo degli accordi in materia, ma era stato salutato come uno dei maggiori risultati del Summit mondiale.
I fondi stanziati a Glasgow
Per contrastare la deforestazione saranno stanziati fondi record pari a 12 miliardi finanziati dagli Stati e, per una cifra pari a poco più della metà, da società private. Il 96% delle foreste perdute si trovava in zone tropicali, secondo il Global Forest Watch. Un terzo di queste, quasi 4 milioni di ettari, erano foreste primarie, fondamentali sia per la biodiversità che per l'assorbimento delle emissioni. Il Global Forest Review ha analizzato la situazione anche delle foreste boreali. Negli ultimi due anni quasi un terzo di queste è andato perduto a causa della crisi climatica. A pesare soprattutto gli effetti degli incendi del 2020 negli Stati Uniti e in Siberia.
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