Texas e armi. Del Pero: mancano legislazione efficaci a livello federale
Francesca Merlo - Città del Vaticano
Sono passati 10 anni dalla strage alla Sandy Cook, sempre scuola elementare, in cui 20 delle 26 vittime erano bambini. Risale ad un anno fa la legge cha ha portato i texani a girare liberamente armati, senza bisogno di licenza, ed è la stessa norma che ha permesso al 18 enne Salvador Ramos di uscire di casa, sparando prima a sua nonna, per poi spostarsi alla Robb, munito di una pistola AR-15 semi-automatica, e abbastanza munizioni per uccidere altre 21 persone. Ramos è poi stato ucciso dalle forze dell’ordine. L'episodio, l'ennesimo del genere, ha scosso l'intera pubblica opinione statunitense. Il ripetersi delle stragi attraverso l'utilizzo delle armi da fuoco è legato al facile possesso di questi strumenti di morte, oltre che al disagio sociale che colpisce particolarmente i giovani.
Il presidente Biden
E lo ha detto anche il capo della Casa Bianca, Joe Biden, in un discorso al Paese poche ore dopo la tragedia, ricordando anche alcune di quelle passate. "Sono passati 3.448 giorni, 10 anni, da quando sono andato in una scuola del Connecticut, una scuola elementare, dove un altro uomo armato massacrò 26 persone, di cui 20 scolari: era la Sandy Hook Elementary School. Da allora ci sono state oltre 900 sparatorie nelle scuole" e "la lista cresce quando si includono sparatorie in luoghi come teatri, chiese, o 10 giorni fa, in un negozio di Buffalo". "Questo tipo di sparatorie di massa si verificano raramente in qualsiasi altra parte del mondo" ha affermato Biden, chiedendo "perché continuiamo a lasciare che ciò accada?" "È tempo di trasformare questo dolore in azione".
Le armi facili
Il tema è le armi facili. Negli Stati Uniti le hanno in tanti, e queste stragi continuano a ripetersi. “Le cause sono tante” ci spiega l'americanista Mario del Pero. “C’è uno spirito emulativo” e dalla fine degli anni '80 fino al 2015-2016 c’era stata una grande decrescita di omicidi e crimini con arma da fuoco, mentre negli ultimi anni “abbiamo visto un aumento di queste sparatorie di massa”. Possiamo individuare una serie di matrici dietro questo attentati, dice, elencandone alcuni, come “il disagio psichico, le tensioni razziali e i moventi terroristici”. Poi, aggiunge, “è chiaro che il contesto particolarmente favorevole al possesso di armi da fuoco, anche da parte di persone che non dovrebbero possederle, facilita queste stragi”, e la facilita soprattutto negli Stati e nelle municipalità, come il Texas, in cui è più facile accedere all’acquisto di armi da fuoco senza essere controllati.
Del Pero parla di una sconfitta culturale del fronte che è favorevole alle leggi più severe. “Quello che i difensori di una libera circolazione estrema delle armi da fuoco utilizzano come giustificazione è un emendamento del 1791, che è stato destoricizzato e decontestualizzato fino a renderlo una sorta di feticcio.” Il secondo emendamento. Ai tempi della scrittura dell’emendamento, ci spiega, il Paese era giovane e privo di forze armate permanenti e dunque per potersi difendere aveva bisogno di un popolo in armi, "ma il contesto attuale è completamente diverso".
La risposta all'uso delle armi
La risposta a livello statale, è stato di introdurre delle leggi che si concentrano su elementi molto pratici e concreti per esempio, “come tracciare le armi, come regolare la vendita delle armi nelle fiere o tra privati”. E in queste città che hanno adottato queste leggi, il tasso di morti per armi da fuoco è massicciamente inferiore rispetto agli stati che non le hanno introdotte”. Detto ciò, continua del Pero, non si è mai riuscito a far passare una legislazione efficace a livello federale. L’ultimo grande tentativo grande ci fu con Obama e con Biden Vice Presidente, dopo la terribile strage a Syndney Hook. Difficile cambiare, afferma ancora del Pero, “ci sono interessi politico-economici ed è difficile perché questa battaglia viene declinata molto in termini di libertà degli Stati e degli individui contro un invasivo potere federale e in un momento storico in cui la politica e il potere federale sono in parte delegittimati e contestati, questo tipo di messaggio fa breccia”.
Il cambiamento si può fare solo a livello locale, continua, per renderlo efficace. Si ottiene “adottando provvedimenti, che sono poi però spesso esposti ai ricorsi che vengono fatti alle Corti”. L’ultimo, ricorda, è passato attraverso la Corte Suprema, "ma nel contesto attuale è davvero difficile immaginare gli possa essere un’incisione incisiva ed efficace a livello federale". “Anzi” – conclude – “da queste stragi, il fronte pro-armi farà indicazione che ci vogliono più armi per potersi difendere e proteggere, e non meno”.
Ultimo aggiornamento 26.05 ore 08.00
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