Castiglione Cinema 2022, professionisti a confronto sulla crisi del settore
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Un festival di cinema in uno dei borghi più belli d’Italia, Castiglione del Lago, per creare comunità tra le persone davanti ad un grande schermo all’aperto, ma anche far incontrare chi ama i film e chi li fa, li recita e li dirige, “con lo stile della Chiesa, quello della comunità, dell’incontro e del dialogo”. E poi un seminario che raccolga attorno ad un grande tavolo tutti i professionisti del settore, “perché la crisi del cinema italiano non si supera facendo prevalere una parte sull'altra” sale contro televisioni, tv contro piattaforme digitali, “ma facendo sistema”. Così monsignor Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo (Feds), presenta a Vatican News, Castiglione Cinema 2022, Rdc incontra, la quinta edizione dell’appuntamento di giugno sul Lago Trasimeno. Nato nel 2018 in occasione del 90.mo anniversario della Rivista del Cinematografo, il primo e ancora attivissimo magazine di cinema italiano, quest’anno celebra i 75 anni della Feds.
Milani: "Il cinema, capace di scrutare e interrogare l’esistenza umana"
Un ente che è espressione della Chiesa italiana, che la promuove attraverso la Fondazione “Comunicazione e cultura”, con l’impegno ad essere luogo di studio, incontro, racconto e promozione dell’arte cinematografica “come potente fatto culturale, come linguaggio capace di scrutare e interrogare l’esistenza umana, la storia, il tempo che viviamo”, scrive monsignor Milani nell’editoriale del numero di giugno della Rivista del Cinematografo.
“Cinepanettoni” o cinema d’autore?
E la missione di “essere sui territori per incontrare e far incontrare le persone” porta quest’anno l’Ente dello Spettacolo, in collaborazione con il Comune e l'ente di promozione il Gal Trasimeno Orvietano, a superare contrapposizioni tra il cinema “alto” e quello definito “basso”, i “cinepanettoni” contro il cinema d’autore. Perché, sottolinea monsignor Milani, se pur “preferiamo ragionare su un cinema che propone delle riflessioni intorno all'uomo, intorno alle grandi domande della vita” non si può dimenticare “grandissimi professionisti che hanno lavorato nel cinema, hanno dato lavoro e hanno, in ogni caso, saputo parlare al pubblico”, richiamando molti spettatori.
Il programma: incontri e seminari
Ecco allora che il programma degli incontri in piazza Mazzini, nel cuore del borgo antico di Castiglione, prevede stasera alle 18 il regista Neri Parenti, che con Paolo Villaggio ha dato vita a molte avventure di Fantozzi. E alle 19.30 Enrico Vanzina, che con il fratello Carlo è stato uno dei protagonisti della stagione d’oro della commedia all’italiana, che presenta il suo “Diario Diurno”, un sorprendente racconto degli ultimi undici anni, con uno sguardo unico e originale sull’Italia di oggi. In serata la prima proiezione, presente il regista Vanzina, dedicata al film “Tre sorelle”.La giornata di sabato è dedicata al ritorno, dopo due anni di sospensione causa pandemia, del seminario per i professionisti del settore “Politiche culturali e scenari economici per il futuro del cinema italiano”. Un appuntamento per riflettere sul presente e il futuro della “settima arte” nel nostro Paese, “anche alla luce del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e della necessità di ripensare l’intera filiera dopo gli sconvolgimenti provocati da due anni di pandemia”.
In serata, dalle 17, Neri Marcorè, attore (è stato anche Giovanni Paolo I nella miniserie Rai “Papa Luciani, il sorriso di Dio”) conduttore, cantante, comico, doppiatore, una delle figure più eclettiche dello spettacolo italiano, riflette di genio e di follia nel talk “Il cinema probabilmente”. Più tardi, nel tradizionale appuntamento con I Borghi più belli d’Italia, il giornalista e conduttore tv Osvaldo Bevilacqua, parla degli scenari unici e del patrimonio di narrazioni che i paesi italiani che offrono sia per le produzioni internazionali che per film indipendenti passando per le serie amate in tutto il mondo. A seguire l’incontro con Aurora Ruffino, giovane attrice passata dalla teenager fragile di “Braccialetti rossi” alla sposa, madre, della serie “Noi”, che ci consegna l’immagine di un’interprete ormai matura. Chiude la giornata la seconda proiezione “Fuori dal mondo” di Giuseppe Piccioni, presente all’evento.Lo stesso regista del film del 1999, vincitore di numerosi David di Donatello e candidato a rappresentare l’Italia agli Oscar del 2000, sarà accanto alla protagonista Margherita Buy nell’incontro “Ritratti confidenziali” che chiuderà il festival, alle 12 di domenica. Prima di loro il talk “Artisti in famiglia” con Giulio Scarpati e Nora Venturini, nella vita moglie e marito, nel lavoro collaboratori a quattro mani e a 360 gradi, dalle fiction tv al teatro, parleranno del loro modello di factory familiare, si racconteranno e Scarpati (che tutti ricordano in “Un medico in famiglia”, ma ha anche impersonato don Zeno di Nomadelfia e don Luigi di Liegro) leggerà alcune pagine dall’ultimo dei thriller della Venturini, “Paesaggio con ombre”.
Ecco come monsignor Davide Milani parla di Castiglione Cinema 2022 a Vatican News.
Torna per la quinta volta Castiglione cinema, il festival che non si è fermato nemmeno durante la pandemia. La formula rimane quella del talk per fare incontrare chi sta una da una parte dello schermo con chi sta dall'altra?
Si, la formula è sempre questa. Non ci siamo mai fermati neanche durante la pandemia, ricordo che due anni fa siamo stati il primo evento dal vivo di cinema alla riapertura, perché il desidero di Fondazione Ente dello Spettacolo è quello di fare comunità. Siamo espressione della Chiesa italiana e vogliamo portare lo stile della Chiesa, che è quello della comunità, dell'incontro, del dialogo anche in un momento tipicamente festivaliero, anche in un momento che a che fare con il cinema. Quindi è una missione quella che ci diamo, di essere sui territori per fare incontrare le persone e farle incontrare con chi ama il cinema, con chi lo fa, con chi lo distribuisce, con chi lo gira, con chi lo finanzia.
La novità di quest'anno è il ritorno del seminario per i professionisti del settore, sospeso nei due anni nei quali la pandemia è stata più forte. Al centro il futuro della “settima arte” in Italia e la sfida di salvare la visione nelle sale, è così?
Abbiamo sentito tante proposte a proposito delle difficoltà in cui si trova il cinema italiano, proposte di parte, tutte legittime, recriminazioni legittime da parte degli esercenti, dei produttori, dei distributori e degli autori. Tutti hanno da che chiedere a proposito di maggiori finanziamenti, di una maggiore tutela della sala, delle produzioni italiane, le televisioni che vogliono essere tutelate rispetto alle piattaforme e le sale rispetto alle piattaforme. Proviamo, in questo seminario, a mettere tutti questi protagonisti e i rappresentanti di ognuna di tutte queste categorie di questi ambiti del cinema intorno allo stesso tavolo. Anche qui con il principio che c'è caro, quello dell'incontro e quello del dialogo, non quello delle parti che invocano tutele e diritti ma un sistema intero che cerca di comprendere come fare tutti insieme. Perché la crisi del cinema italiano non si supera facendo prevalere una parte sull'altra, ma si supera facendo sistema. E’ quello che vogliamo fare ed è quello di cui Fondazione Ente dello Spettacolo vuole rendersi protagonista.
Gli incontri di questa quinta edizione non hanno apparentemente un tema unico. Ma cosa unisce gli ospiti che avete chiamato a Castiglione?
Li unisce la passione per il cinema, una storia significativa nel cinema. Molto spesso, a proposito appunto di contrapposizioni, si è contrapposto un cinema presunto “alto” ad un cinema definito “basso”, i cinepanettoni contro il cinema d'autore. Ma il cinema è cinema. E’ chiaro che anche come Fondazione Ente dello Spettacolo preferiamo ragionare su un cinema che propone delle riflessioni intorno all'uomo, intorno alle grandi domande della vita. Però ci sono grandissimi professionisti che hanno lavorato nel cinema, hanno dato lavoro e hanno, in ogni caso, saputo parlare al pubblico. La loro è una lezione da ascoltare, per rileggere quella stagione e per capire cosa c'è da salvare, cosa c'è da trasmettere, a proposito di questa macchina del cinema che ha prodotto tanto volume di spettatori, tanto volume di comunicazione negli anni precedenti. Abbiamo poi degli incontri che hanno che fare maggiormente con il cinema e la sua capacità di muovere le persone: valorizziamo così il borgo di Castiglione del Lago, che sostiene questa iniziativa con l'amministrazione comunale e il Gal Orvietano-Trasimeno e l’Associazione dei Borghi più belli d’Italia. E poi dei protagonisti: Neri Marcorè che viene a raccontare la sua multiformità, al teatro, in televisione, al cinema. Margherita Buy, sicuramente una delle donne principali del cinema italiano, e poi Giulio Scarpati e Aurora Ruffino, nuove generazioni insieme a generazioni più affermate e note, che si offrono al dialogo con il pubblico.
Nell'editoriale della vostra Rivista del Cinematografo, lei parla anche del lavoro di trasformazione editoriale che la Fondazione sta portando avanti. Vuol dirci qualcosa di più?
E’ una trasformazione che accade nel 75.mo compleanno di Fondazione Ente dello Spettacolo. Vogliamo continuare a lavorare con la stessa profondità, a proposito del cinema, dell'indagine sul cinema e sulla mediazione del cinema come fatto culturale, ma abbiamo compreso che dobbiamo rivedere il modo di questo racconto. La sostanza non cambia ma il medium utilizzato per il racconto, lo stile del linguaggio, sicuramente deve cambiare. Una cosa possiamo affermare di questo lavoro, che non sarà un lavoro che darà frutti semplicemente di visibilità o di apparenza, ma che agirà sulla sostanza. La frase celebre: “Il medium è il messaggio”, cioè il modo, lo strumento con cui si racconta il cinema ha che fare con il messaggio. Stiamo lavorando per realizzare una l'unica newsroom, un unico luogo di produzione dei contenuti, per preoccuparci in seconda battuta dei diversi canali su cui li distribuiremo. Ora abbiamo praticamente una redazione per ciascuno dei nostri contenuti, la rivista, il sito, i social, i libri, la produzione di contenuti per il festival.
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