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Residenti di Severodonetsk cercano rifugio (Anatolii Stepanov / Afp) Residenti di Severodonetsk cercano rifugio (Anatolii Stepanov / Afp)

Zelensky: a Severodonetsk in gioco il futuro del Donbass

Lo ha detto il presidente ucraino Zelensky. Intanto Kiev mostra pessimismo sui risultati del vertice di ieri ad Ankara, che avrebbe dovuto favorire l’export del grano. Sulla crisi alimentare nuovo appello dell’Onu

Andrea De Angelis - Città del Vaticano 

Il segretario delle Nazioni Unite, António Guterres, ha chiesto di trovare "un accordo che consenta l'esportazione sicura di alimenti prodotti in Ucraina attraverso il Mar Nero e l'accesso senza ostacoli ai mercati globali per gli alimenti e i fertilizzanti russi". Guterres definisce l’accordo essenziale per centinaia di milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo. Nessun accordo concreto è stato però raggiunto ieri nell'atteso incontro di Ankara tra i rappresentanti di Russia e Turchia: ora l'Ucraina attende la comunicazione tra la parte ucraina e quella turca. Lo ha annunciato in un briefing l'ambasciatore dell'Ucraina in Turchia Vasyl Bodnar, sottolineando come la mediazione turca resti importante.

Una crisi mondiale

La crisi alimentare scatenata dall'invasione russa dell'Ucraina rischia di durare anni se non verranno adottate misure decisive. Lo sottolinea Ngozi Okonjo-Iweala, direttore generale dell'Organizzazione mondiale del commercio in un'intervista alla Bbc. L'Ucraina produce il 42% dell'olio di girasole, il 16% del mais, il 10% dell'orzo e il 9% del grano venduti nel mondo. "Se non saremo in grado ora di far uscire i cereali dall'Ucraina questa sarà veramente disastrosa per certe parti del mondo", ha affermato Okonjo-Iweala, sottolineando come l'Africa sarà particolarmente colpita, anche perché importa fertilizzanti dal mar Nero.

Una battaglia brutale 

Zelensky definisce intanto decisiva per le sorti del Donbass la battaglia di Severodonetsk. "Secondo i risultati di questa giornata, il 105.mo giorno di guerra su vasta scala, Severodonetsk rimane l'epicentro dello scontro nel Donbass. Difendiamo le nostre posizioni e infliggiamo perdite significative al nemico. Questa è una battaglia molto feroce, molto difficile. Probabilmente - ha ammesso - una delle più difficili di  questa guerra. Sono grato a tutti coloro che ci difendono in questa direzione. Per molti aspetti, il destino del Donbass viene deciso lì". Parole, quelle del presidente ucraino, che arrivano nel giorno in cui il governatore della regione di Lugansk, Serihy Haidai, annuncia che le truppe ucraine potrebbero doversi "ritirare" da Severodonetsk. Sul terreno i russi sarebbero dieci volte superiori agli ucraini, stando a quanto riporta Mosca. Intanto, dopo i due ospedali distrutti dai russi questa settimana nel Lugansk, ieri è stata rasa al suolo una scuola a Bakhmut, sempre nell’Ucraina orientale.

Un nuovo dipartimento per la Legge marziale

Il ministero russo dell'Interno ha creato un nuovo dipartimento per l'applicazione della Legge marziale e il coordinamento delle forze in caso di dichiarazione dello stato di emergenza o di una operazione di anti terrorismo. La nascita del "Direttorato per la Risposta rapida" è stata annunciata oero dall'agenzia stampa Tass. Nel rilanciare la notizia, il Moscow Times ricorda che il Cremlino ha ripetutamente detto di non voler proclamare la legge marziale dopo l'invasione dell'Ucraina il 24 febbraio. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto che il nuovo dipartimento riflette "le correnti richieste", mentre la portavoce del ministero, Irina Volk, ha sottolineato che le nuove misure servono a "rafforzare" il dicastero. Il nuovo dipartimento sarà inoltre incaricato della protezione degli edifici del ministero dell'Interno, anche contro gli attacchi terroristici, dell'organizzazione di attività di difesa civile, oltre che dei rapporti sul crimine e i reati amministrativi.

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09 giugno 2022, 07:57