New York, la Corte Suprema decide: nessuna licenza per portare un'arma in pubblico
Emanuela Campanile - Città del Vaticano
Nella Grande Mela per andare in giro armati non serve un valido motivo. Lo ha deciso la Corte Suprema americana con una bocciatura storica delle restrizioni vigenti a New York sul porto d’armi – norme che prevedevano la necessità di avere una licenza per portare un'arma in pubblico.
Armi in nome dei diritti
Restrizioni che la Corte ha dichiarato anticostituzionali perché in contrasto con il Secondo Emendamento, che protegge i diritti degli individui di avere un'arma con sé fuori casa per autodifesa. Le lobby a favore delle armi parlano di vittoria storica.
Le reazioni alla sentenza
Il presidente Usa, Joe Biden, si dice profondamente deluso poiché quanto stabilito dalla Corte Suprema "contraddice sia il buonsenso che la costituzione". "Sull'onda degli orribili attacchi di Buffalo e Uvalde e di quotidiani atti di violenza da armi da fuoco che non fanno titolo a livello nazionale - ha proseguito - dobbiamo fare di più come società, e non di meno, per proteggere i nostri cittadini", ha aggiunto, chiedendo agli stati di varare delle strette e agli americani "di far sentire la loro voce nel Paese". A rincara la dose, è il governatore della California, Gavin Newsom: "Un giorno buio per l'America, una decisione pericolosa" che porta a spingere "un'agenda ideologica radicale".
La contraddizione
Lampante invece rimane il paradosso: la decisione della Corte arriva proprio mentre a Washington il Congresso sta lavorando attivamente ad una legge per limitare l’uso e la detenzione delle armi, anche in seguito alle ultime stragi in Texas, California e New York. Concreta la possibilità che altre grandi città degli Stati Uniti adottino la nuova legge decisa per la Grande Mela.
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