Nigeria, rapiti due sacerdoti nello Stato di Kaduna
Paolo Ondarza - Città del Vaticano
Sono stati portati via nel pomeriggio del 15 luglio alle 17.45, mentre si stavano recando a una funzione nella parrocchia di Gure: I padri John Mark Cheitnum e Donatus Cleopas - riferisce un comunicato - erano appena giunti presso la canonica della chiesa di Cristo Re, nell’area del governo locale di Lere nello Stato di Kaduna.
Appello per la liberazione
La diocesi di Kafanchan, tramite le parole scritte dal cancelliere padre Emmanuel Uchechukwu Okolo, esprime grande dolore e chiede a tutti i fedeli intense preghiere per una rapida e sicura liberazione. Nel contempo si invita la popolazione tutta ad astenersi dal farsi giustizia da soli: “Useremo ogni mezzo legittimo - si legge nella nota - per assicurare un rilascio rapido e sicuro. Gesù crocifisso sulla croce ascolti le nostre preghiere e affretti il rilascio incondizionato dei suoi sacerdoti e di tutte le altre persone rapite”.
18 sacerdoti rapiti nel 2022
Secondo Aiuto alla Chiesa che Soffre, nel Paese sono almeno 18 i sacerdoti rapiti dall’inizio del 2022, la maggior parte dei quali sono stati rilasciati a eccezione di tre che purtroppo sono stati uccisi. Solo pochi giorni fa i presuli nigeriani hanno levato un appello esortando ad affidarsi alla preghiera e a evitare ogni reazione violenta. In un comunicato dell’Associazione dei sacerdoti cattolici diocesani nigeriani, diffuso da Acs, si constata inoltre come “nel corso delle loro consuete attività pastorali, i sacerdoti stiano diventando una specie in via di estinzione”. Inoltre si evidenzia il fallimento delle istituzioni nel loro dovere primario di tutelare la vita dei cittadini nigeriani.
Preghiera e digiuno
Rigettando ogni ricorso alla forza o alla violenza, l’Associazione di sacerdoti ha quindi indetto una iniziativa straordinaria di preghiera e digiuno, adorazione eucaristica e recita del rosario. Tutte attività che vanno a integrare altri programmi già in atto da parte delle diocesi per arginare il problema dell’insicurezza in Nigeria.
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