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Rapporto Save the Children sulla tratta: dati preoccupanti in Europa Rapporto Save the Children sulla tratta: dati preoccupanti in Europa 

Save the Children sulla tratta di minori, in Europa 1 su 4 è minorenne

Il Rapporto dell’Ong intitolato “Piccoli schiavi invisibili” riporta un allarmante resoconto circa il traffico e lo sfruttamento di essere umani. Secondo i dati rilevati, più della metà dei casi riguarda donne e minori, per lo più costretti a forme di sfruttamento lavorativo e di prostituzione

Giulio Bultrini - Città del Vaticano

Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e garantire loro un futuro, in vista della Giornata Internazionale contro la Tratta di esseri umani presenta un resoconto dettagliato sulla situazione. Lo sfruttamento di persone, che coinvolge principalmente donne e bambini di ogni età, è ancora oggi uno dei mercati illeciti più diffusi e tristemente proficui del mondo, insieme al traffico di droga e armi. Nel 2020, il report dei casi accertati cui sono seguiti processi e condanne, conta uno spaventoso numero di 109.216 vittime in tutto il mondo. In Europa, dove il mercato degli esseri umani ha un profitto stimato 29.4 miliardi, un quarto dei casi identificati riguarda minori, intrappolati in gran parte nel settore della prostituzione.

Con la pandemia tutto è cambiato

Con l’avvento della quarantena e la chiusura dei confini nazionali, i metodi di lavoro - si legge nel Rapporto - di questo settore illegale sono cambiati, costringendo le autorità ad adattarsi. La cosiddetta “tratta digitale” riguarda proprio l’insieme delle nuove pratiche tramite le quali i trafficanti continuano i loro affari. Le organizzazioni criminali attive nel traffico di esseri umani si sono adattate, utilizzando sempre di più lo sfruttamento sessuale in-door e i canali alternativi, creando un vero e proprio sistema di e-trafficking. Tra i nuovi strumenti a disposizione troviamo le chat online, i social media, le agenzie di collocamento e di assistenza all’immigrazione per il reclutamento delle vittime. Sul fronte dei pagamenti invece, questi sono resi non tracciabili tramite acconti in criptovalute e comunicazione via dark web, la parte nascosta di internet che garantisce l’anonimato di chi ne fa uso. “Il fenomeno della 'tratta digitale' si è affermato particolarmente nel periodo dell’emergenza Covid. Se i criminali hanno saputo cogliere molto rapidamente le opportunità del digitale, le autorità di competenza e la rete di protezione devono oggi fronteggiare diverse sfide nel cercare di contrastare il fenomeno" ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.

Crisi economica, i rischi aumentano

In Italia, i casi emersi e assisiti nel 2021 dal sistema anti-tratta erano 1.911, per la maggior parte riguardanti il sesso femminile. Tra le vittime, la forma di sfruttamento prevalente è quella sessuale seguita da quella lavorativa. Attraverso le testimonianze degli operatori di Save the Children e di altre organizzazioni e referenti istituzionali, si può notare come la crisi economica causata dalla pandemia abbia moltiplicato i rischi di sfruttamento per gruppi particolarmente vulnerabili, come i minori stranieri non accompagnati, che spesso arrivano con un pesante debito nei confronti dei trafficanti che hanno pagato il loro trasferimento nel Paese.

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27 luglio 2022, 08:49