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Ucraina, pacifisti in piazza in 50 città italiane. “L’Europa guidi il negoziato”

Circa 400 realtà della galassia pacifista italiana animano questo sabato la mobilitazione Europe for peace che chiede ai vertici europei di non essere parte di uno schieramento del conflitto ma di rilanciare la mediazione per fermare la guerra. Alberti (Un Ponte per): “L'accordo sul grano dimostra che c’è spazio per i negoziati”

Marco Guerra – Città del Vaticano

Dopo 150 giorni dall’invasione russa dell’Ucraina, oggi tornano in piazza in Italia i movimenti pacifisti per la mobilitazione Europe for peace, tesa a chiedere alla politica e alla diplomazia di tutti i Paesi europei un impegno diverso nella direzione della pace e della mediazione tra i diversi attori e blocchi che si contrappongono nel conflitto in Ucraina.

400 realtà in piazza in 50 città

L’iniziativa raccoglie l’adesione di Reti, associazioni, comunità religiose, sindacati, ong e altre realtà di cooperazione internazionale, oltre 400 soggetti della galassia del movimento pacifista italiano, riuniti sotto lo slogan :“Tacciano le armi, negoziato subito”. L’evento si svolge in oltre circa 50 città, e prenderà corpo con decine di appuntamenti pubblici nelle piazze e nelle sedi istituzionali o delle associazioni. Almeno 10mila persone animeranno queste manifestazioni, alcune delle quali si sono svolte già ieri, come a Bologna, dove in piazza Nettuno un flash mob su pace e diritti umani, ha visto la partecipazione del presidente della Cei il cardinale Matteo Zuppi.

Accordo sul grano segnale di speranza

La mobilitazione avviene all’indomani dell’accordo sullo sblocco delle esportazioni del grano dai porti ucraini, raggiunto tramite la mediazione della Turchia e siglato ad Istanbul dai rappresentanti di Ucraina e Russia. L’intesa, risultato di due mesi di negoziato, durerà 90 giorni e riguarda il grano fermo nei silos dei porti ucraini di Odessa, Chernomorsk e Yuzhny. Ieri, alla presentazione dell’intesa, c'era anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che ha parlato di “un faro di speranza”.

Alberti (Un ponte per): serve multilateralismo

L’accordo è stato accolto positivamente anche dai movimenti pacifisti che evidenziano la possibilità di ottenere risultati positivi per la pace tramite il lavoro diplomatico. Su questo tema e lo spirito che anima le manifestazioni per la pace ha parlato a VaticanNews Fabio Alberti, presidente di ‘Un Ponte per’, una delle realtà che ha organizzato la manifestazione Europe for peace. “Chiediamo che l’Europa giochi un ruolo diverso in questo conflitto in direzione del negoziato, perché la guerra può essere risolta solo con un accordo politico e la necessaria mediazione che richiede un’azione importante dell’Europa”. Alberti ritiene necessario anche un approccio multilaterale alle trattative diplomatiche, poiché “sullo sfondo c’è un più ampio scontro generale di carattere geopolitico”.

Ascolta l'intervista a Fabio Alberti

Riscoprire il primato della diplomazia

Anche se l'intesa - prosegue il presidente di ‘Un Ponte per’ - lascia per sua natura qualcuno scontento perché si fa “trovandosi a metà strada”,  dimostra “che ci si può sedere intorno ad un tavolo e trovare un elemento di mediazione”. " Non lo chiamerei una svolta ma ci dice che è possibile negoziare”. Alberti infine ringrazia Papa Francesco per aver sempre indicato la strada del disarmo e ribadisce che oltre alla “non violenza” bisogna mettere in agenda anche il tema di una buona “politica estera” e del “primato della politica” per risolvere i conflitti globali che sono quasi sempre alimentati da grandi interessi economici.

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23 luglio 2022, 12:22