Ucraina: il Donbass a ferro e fuoco
Giancarlo La Vella - Città del Vaticano
Dopo la provincia di Lugansk, Mosca punta a conquistare anche il Donetsk. L’obiettivo è chiaramente quello di prendere possesso dei due territori russofoni, autoproclamatisi indipendenti il 7 aprile 2014. Il programma dell’invasione è stato annunciato dallo stesso presidente russo, Vladimir Putin. L’offensiva dunque potrebbe durare ancora a lungo e lo stesso presidente ucraino Zelenski, pur esortando ad una resistenza ad oltranza, riconosce che si tratta di un’impresa che richiederà tempo e sforzi sovrumani.
750 miliardi di dollari per la ricostruzione
Intanto, dalla diplomazia nessun passo avanti per avviare negoziati allo stato attuale impensabili. Le richieste dell’Ucraina per sedersi al tavolo del dialogo appaiono al momento irricevibili da parte di Mosca. Kiev chiede un cessate il fuoco immediato, il ritiro delle truppe russe, il rientro dei cittadini rapiti, l’estradizione dei criminali di guerra, il meccanismo dei risarcimenti e infine il riconoscimento dei diritti sovrani dell'Ucraina. Zelenski parla comunque del dopo guerra: ci vorranno almeno 750 miliardi di dollari per ricostruire l'Ucraina – ha detto con il primo ministro alla conferenza sull’Ucraina che si conclude oggi in Svizzera – e sarà una questione che riguarderà tutte le democrazie.
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