Ancora frizioni tra Usa e Cina su Taiwan
Paolo Ondarza - Città del Vaticano
Annunciata dalla tv cinese su twitter alle 12 locali, le 6 del mattino in Italia, la più grande esercitazione militare della storia di Pechino intorno a Taiwan. Proiettili sparati dall’esercito cinese in direzione dello Stretto di Taiwan sono stati avvistati stamani da giornalisti dell’agenzia di stampa Afp.
Taiwan: pronti alla guerra
Nelle ore precedenti è avvenuto un attacco informatico al sito del Ministero della Difesa di Taipei, poi il sorvolo di mezzi aerei non identificati al largo della costa sudorientale cinese avevano tenuto in stato di allerta le autorità taiwanesi che si dicono pronte “alla guerra, pur senza cercarla”.
Rischio destabilizzazione
L’azione avviene in risposta alla visita della presidente della Camera dei Rappresentanti Usa, Nancy Pelosi, in corso da ieri fortemente criticata dalla Cina. Motivazione ingiustificabile per un’attività militare aggressiva nello Stretto di Taiwan secondo i ministri degli esteri del G7 e i Paesi del sud-est asiatico, Asean, che temono una destabilizzazione della regione e consenguenze imprevedibili.
Lavrov: Usa sfrontati come in Ucraina
La presidente taiwanese Ing-wen si dice pronta a difendere lo status quo, la “sudatissima democrazia” e il mantenimento di un Indo Pacifico libero e aperto. Gli Usa da parte loro garantiscono di essere venuti in pace nella regione, di non volere una crisi e che non c’è alcun cambiamento nella politica di Washington. Un appello alla calma arriva dal capo della diplomazia Ue, Joseph Borrell, mentre, secondo il ministro degli esteri russo, Lavrov, la visita di Pelosi a Taiwan dimostra la stessa sfrontatezza messa in atto da Washington in Ucraina.
Pelosi attesa al confine tra le Coree
Nel frattempo Nancy Pelosi ha in programma di recarsi nell'area di sicurezza congiunta all'interno della Zona demilitarizzata, al confine tra le due Coree. Lo ha annunciato un funzionario sudcoreano. Pelosi potrebbe così diventare il più alto funzionario Usa a visitare l'area, dopo l'ex presidente, Donald Trump, che li' aveva incontrato il leader nordcoreano Kim Jong Un, nel 2019.
Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, in vacanza programmata questa settimana, non incontrerà la presidente della Camera statunitense, ma le parlerà al telefono in giornata. Lo fa sapere la presidenza.
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