Dal Meeting di Rimini un appello per la pace e il dialogo
Alessandro Guarasci - Rimini
La pace è al centro della prima giornata del Meeting di Rimini. Fino al 25 agosto, circa 100 dibattiti che vanno a comporre un insieme dal titolo: “Una passione per l’uomo”, frase presa da uno scritto di don Giussani. La grande politica internazionale, la riproposizione del valore della pace, il dialogo tra le religioni sono aspetti fondamentali dell'evento.
I palestinesi temono di esser stati abbandonati
Sua Beatitudine Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, ha affermato che la speranza è figlia della fede. E poi ha parlato della situazione in Medio Oriente, mettendo in luce come israeliani e palestinesi siano sfiduciati, i palestinesi ancor di più temono di essere stati abbandonati dalla comunità internazionale. Dunque, l’impegno per la pace deve essere la prima preoccupazione di chi ha fede. “Se oggi è vero che parlare di giustizia e pace in Medio Oriente significa stare dalla parte di chi combatte contro i mulini a vento, è vero che il desiderio di pace e giustizia deve trovare posto in ognuno, soprattutto in chi ha responsabilità. L'impegno per la pace e giustizia - ha detto Pizzaballa al dibattito 'Artigiani di pace. La passione di conciliare' al Meeting di Cl - non è un 'di più', un elemento accessorio di cui si può fare a meno. Al contrario la fede in Dio genera immediatamente un desiderio di bene per ogni uomo, una passione irresistibile per l'uomo, perché abbia una vita degna della sua vocazione di persona creata a immagine e somiglianza di Dio".
No alle derive ideologiche, puntare alla pace come valore
Anche monsignor Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca, ha ribadito la forza del perdono, una forza toccata con mano quando era un semplice parroco, ma ha anche sottolineato che difendere la patria è un valore importante. “Non c’è una verità per tutti. Ci sono verità parziali: questo si vede bene quando vengono sottolineati dal potere determinati valori. La pace oggi è un valore non un'esperienza. Se vengono sottolineati ideologicamente questi valori ci si ritorcono contro - ha concluso Pezzi -. In mano al potere questi valori diventano giustificazione della più spietata violenza, perchè ogni potere si sente portatore di una chiamata messianica”.
Per avviare il dialogo ognuno scenda dal proprio piedistallo
Per l’arcivescovo di Bangui in Centrafrica, il cardinale Diedonne Nzapalainga, c’è una condizione essenziale per arrivare al dialogo: ognuno deve scendere dal proprio piedistallo ed occorre essere artigiani di pace sulle orme di Cristo. Poi il cardinale ha parlato degli effetti positivi che sta raggiungendo la piattaforma delle confessioni religiose in Africa. “La soluzione alla guerra non è la violenza ma incominciare un dialogo. E dire dialogo significa lasciar cadere le maschere. Bisogna guardare l'altro come un essere umano - è l'esortazione del cardinale - perché la pace si fa con i nemici. Ho visto nemici che non volevano più guardarsi negli occhi e noi, leader religiosi, abbiamo fatto da ponte". Infine, un invito a portare la pace anche qui, in Italia. "Se conoscete famiglie ucraine e russe, chiedete loro di vedersi, di mangiare insieme, di parlarsi. È già l'inizio della pace. La parola è osare, osare per portare idee per la pace, ma serve tanta pazienza", ha concluso il cardinale Nzapalainga.
La guerra contro l’Ucraina scuote l’intera Europa
Nel suo messaggio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha messo in luce, invece, come la guerra di invasione della Russia contro l’Ucraina, con i lutti, le distruzioni, gli odi che continua a generare, scuote l'intera umanità nei suoi valori fondativi e l'Europa nella sua stessa identità. Ed ancora, un passaggio sull’ecologia: "E' sempre la fedeltà alla persona a porci di fronte alla sfida più grande della contemporaneità: la salvezza del pianeta dallo sfruttamento di cui l'uomo stesso si è reso responsabile. Il nostro è tempo, come ripete Papa Francesco, di ecologia integrale: l'uomo deve ricostruire l'equilibrio con l'ambiente e le risorse naturali e può farlo solo in spirito di solidarietà".
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