Ucraina, Mattarella: non arretrare nella difesa dei diritti umani
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
"Il Presidente della Federazione Russa ha riportato l’incubo della guerra nel nostro Continente", proprio dove era stato sradicato. La resistenza al "disegno imperialista russo" richiederà impegno lungo e sacrifici sui costi e sulla vita, ma sono "immensamente minori di quelli che dovremmo subire se non venisse fermata questa logica dell'aggressione che ripropone gli scenari di guerre devastanti dei secoli passati". Serve più coesione interna all'Europa per non "arretrare dalla trincea" dei diritti umani ed evitare "cedimenti". È il passaggio forte dell'intervento del presidente Sergio Mattarella in visita ufficiale in Macedonia del Nord e riferito a quanto sta accadendo in Europa dal 24 febbraio scorso.
Il legame con l'Italia
Il presidente saluta con favore l'aspirazione del Paese ad entrare nell'Unione europea, ricorda l'amicizia e il legame con l'Italia, mai venuto meno sin dal difficile secondo dopoguerra, e fatto di scambi culturali, sostegno e accoglienza. Loda la forza d'animo della Macedonia del Nord nell'affrontare momenti difficili emergendo come un Paese inclusivo al suo interno e aperto alla costruzione di rapporti di sincera collaborazione all’esterno. L’ingresso a pieno titolo nella famiglia europea dei Paesi dell’Europa Sud-Orientale - afferma - è destinato a recare un contributo decisivo alla causa della pace in Europa e consente di por fine a un ritardo della storia nel processo di integrazione del Continente".
La storia di riconciliazione, possibile
Mattarella guardando anche alla storia dell'area balcanica e della Macedonia del Nord in particolare, ribadisce la vocazione e l'impegno necessario ad andare oltre le divisioni e le "tensioni che covano sotto la cenere", per realizzare un'area di "stabilità e di sviluppo", cui l'Italia è pronta a contribuire. Una "comune Casa Europea" di cui i Balcani sono parte integrante". I Balcani sono essi stessi - afferma- un monito dell’urgenza di procedere con decisione e senza ambiguità sulla strada di una sempre maggiore integrazione.
L'Europa è un progetto di pace
Quindi, riferendosi alle identità nazionali rimarca il principio dell'unità nella diversità, dello Stato di diritto e del rispetto delle scelte culturali e religiose dei cittadini, fondamentali per un'Europa unita e libera e poi distingue, rifiutandola, la logica delle "zone di influenza" di potenze esterne, dalla "condizione di uguaglianza" con i popoli liberi e in una prospettiva comune di progresso. L' Europa è un progetto di pace e di riconciliazione fra i popoli, un progetto di condivisione delle rispettive sovranità nazionali per costruire qualcosa di più grande e più alto a beneficio dei cittadini per cui - spiega il presidente - la risposta offerta dall’Europa alle sfide poste prima dalla pandemia e poi dall’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina consente di guardare con serena fiducia al futuro di un’Unione capace di rispondere alle sfide più difficili.
Da qui l'affondo su Mosca e di contro l'apprezzamento per la concreta solidarietà manifestata dalla Macedonia del Nord nei confronti dell’Ucraina: alle crisi che interpellano il mondo , dice Mattarella, occorre rispondere in modo unitario con risposte sempre più comuni che coinvolgono tutti i Paesi. Il futuro è comune per il presidente e lo sforzo compiuto dalla Macedonia del nord di fare i conti con il proprio passato e di risolvere, in spirito europeo, i numerosi nodi che ancora sono presenti nella regione è condizione per disegnare questa prospettiva. Kosovo, Bosnia, Erzegovina, sono questioni aperte a cui occorre rispondere con la ricerca della stabilità.
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