Dibattito europeo sulle misure contro il caro energia
Marco Guerra – Città del Vaticano
I ministri dell'Energia dei 27 Paesi membri dell'Unione Europea vogliono negoziare le misure proposte da Bruxelles la scorsa settimana per tentare di contenere l'aumento dei prezzi dell'energia, che sta alimentando un'inflazione record e sta portando l'economia alla recessione.
Il prelievo ai profitti delle imprese
Sul tavolo c’è il prelievo ai profitti delle società che trattano combustibili fossili e una riduzione del 5% dei consumi di elettricità durante i periodi di picco dei prezzi. Le cancellerie europee sono però divise sul cosiddetto price cap, ovvero il tetto al prezzo del gas, che 15 Paesi – inclusi Francia, Italia e Polonia - vorrebbero applicare a tutte le transazioni di gas all’ingrosso. Tra gli oppositori a questa misura spiccano la Commissione Europea, Germania e Paesi Bassi, che sostengono che il limite dei prezzi del gas potrebbe indurre i Paesi fornitori a rivolgersi ad altri mercati globali più competitivi. Il gruppo dei contrari potrebbe semmai aprire sulla possibilità di mettere un tetto solo al gas russo.
200 miliardi stanziati dalla Germania
E, mentre si cerca un accordo, un altro elemento di forte di discussione è la decisione di Berlino di stabilire uno "scudo difensivo" da 200 miliardi di euro per proteggere famiglie e imprese tedesche dai rincari dell’energia. “Non possiamo dividerci a seconda dello spazio nei nostri bilanci nazionali, serve solidarietà", ha avvertito il premier italiano Mario Draghi.
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