Somalia, il grido dell'Onu: la carestia è alle porte
Benedetta Capelli - Città del Vaticano
Scioccato nel profondo. E’ la definizione che Martin Griffiths, capo dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, dà di sé dopo aver visto migliaia di bambini affamati, troppo deboli per piangere. In una conferenza stampa a Mogadiscio, il rappresentante Onu non usa mezzi termini, spiega che la carestia è alle porte e si verificherà tra ottobre e dicembre di quest'anno in due distretti nel sud della Somalia, quelli di Baidoa e Buurhakaba.
Il peso della guerra
Il Paese del Corno d'Africa è da sempre afflitto dalla siccità quasi otto milioni di persone ne soffre gli effetti, 213.000 abitanti sono alla fame. Oggi però si fanno i conti con una situazione nuova provocata dalla guerra in Ucraina, per questo soffre della mancanza di aiuti umanitari dirottati verso Kiev. Prima del conflitto poi, la Somalia acquistava almeno il 90% del suo grano dalla Russia e dall'Ucraina ma la guerra ha fatto impennare i prezzi e scarseggiare i generi alimentari. Una situazione che si aggiunge alla violenza dei gruppi estremisti, due giorni fa i jihadisti di Al Shabab hanno ucciso 25 persone in un attacco contro un convoglio che trasportava cibo e aiuti umanitari.
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