Ucraina: atteso un rapporto Aiea su Zaporizhzhia, dal G7 un tetto al prezzo del petrolio russo
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Ci sono ancora sei esperti dell'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, dove l’organismo internazionale stabilirà una "presenza permanente". Ieri sera nuovi bombardamenti ucraini avrebbero colpito l’area. Il direttore generale dell'agenzia, Rafael Grossi, nel corso di una conferenza stampa, ieri, a Vienna, ha parlato della sua visita nell’impianto, ha riferito di aver visto attività militari nei suoi pressi e segni sugli edifici e si è detto molto preoccupato per l’alta probabilità di ulteriori danni. Si attende ora un rapporto sull’esito della missione, che sta stabilendo una presenza permanente nella centrale, e martedì sarà informato il Consiglio di sicurezza dell’Onu.
Le decisioni del G7 sul petrolio russo
Intanto, dopo la decisione del G7 di regolare i prezzi delle importazioni del petrolio russo per limitare l'afflusso di risorse impiegate nella guerra contro l'Ucraina, Mosca ha annunciato che smetterà di inviare il greggio ai Paesi che aderiranno alla misura. I ministri delle Finanze del gruppo intergovernativo informale che riunisce le sette economie più avanzate del mondo hanno infatti concordato un price cap. In sostanza, i Paesi industrializzati si impegnano ad acquistare il greggio e i prodotti raffinati solo se offerti a un prezzo uguale o inferiore a un valore determinato dall'ampia coalizione delle nazioni. L’obiettivo politico è quello di finalizzare e attuare un blocco complessivo ai servizi che consentono il trasporto marittimo di petrolio greggio e prodotti petroliferi di origine russa nel mondo. Il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, Dmitry Peskov, ha detto che il petrolio russo che non andrà in Europa sarà destinato ai Paesi che lavorano a condizioni di mercato, mentre il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov, ha messo in guardia gli Usa dal fare passi provocatori, compresa la fornitura all'Ucraina di nuove armi a lunga gittata e più distruttive, affermando che c'è ormai solo una "sottilissima linea a separare gli Stati Uniti dal diventare una parte in conflitto".
L’Europa discuterà dei costi del gas dalla Russia
La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, pensa anche ad un limite per i costi del gas. "Credo fermamente che sia giunto il momento di fissare un tetto massimo al prezzo sul gas russo esportato in Europa" ha affermato, aggiungendo che "il mercato dell'elettricità non funziona più poiché è gravemente perturbato dalla manipolazione di Putin", il quale dovrà però fare i conti con lo stop totale al flusso da Nord Stream, che ha problemi di funzionamento. Gazprom spiega, in una nota, che l'interruzione della durata di tre giorni prevista è destinata ad allungarsi. La strategia annunciata dalla leader dell'esecutivo europeo sarà discussa alla riunione straordinaria del 9 settembre, a Bruxelles, dei ministri dell'Energia. Trattandosi di una sanzione servirà l'unanimità. Partiranno, invece, dalla Russia, entro la fine dell’anno, 30 milioni di tonnellate di grano, secondo un accordo con le Nazioni Unite, questo per contribuire ad alleviare le carenze alimentari globali causate dalla guerra. Il ministro delle Infrastrutture ucraino, Oleksandr Kubrakov, a sua volta ha reso noto che, a un mese dalla ripresa delle attività nei porti ucraini di Odessa, Chornomorsk e Pivdenny, grazie all'apertura dei cosiddetti corridoi del grano, sono oltre 1,72 milioni le tonnellate di prodotti agricoli esportate e che ad agosto sono partite 68 navi dirette in 18 Paesi.
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