Regno Unito, Sunak nuovo primo ministro. Ispi: "Dovrà correggere errori di Truss"
Edoardo Giribaldi - Città del Vaticano
La Gran Bretagna ha un nuovo primo ministro. Rishi Sunak, dopo essere stato eletto capo del Partito Conservatore, è stato ricevuto in udienza da Re Carlo III che gli ha conferito formalmente l'incarico. "La fiducia si guadagna, e io mi guadagnerò la vostra", ha dichiarato il neo-premier nel suo discorso di insediamento. "Il primo passo sarà correggere la rotta presa dal suo precedessore", sostiene il direttore degli studi presso l'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, Antonio Villafranca.
Sacrifici necessari
Nelle prime parole pronunciate di fronte al numero 10 di Downing Street, Sunak ha ringraziato la premier uscente Liz Truss, evidenziando però gli sbagli commessi nel corso del suo breve mandato. "Sarà necessario fare sacrifici", sostiene Villafranca. "Tra questi, alzare le tasse e ridurre la spesa pubblica, in un momento in cui la sterlina è sotto pressione e i mercato rimangono piuttosto incerti".
L'impatto internazionale
Le posizioni britanniche sulla guerra in Ucraina non dovrebbero cambiare. "Su questo i conservatori sono abbastanza uniti, forse si tratta di uno dei pochi temi in cui lo sono per davvero". Sarà però necessaria una riflessione all'interno del partito su quell'idea di Global Britain, "un Regno Unito capace di fare a meno dell'Unione Europea", che dopo la Brexit si è rivelata fallimentare.
Il confronto con i predecessori
Più che le origini o la giovane età del nuovo premier, ciò che dovrebbe fare notizia è una riflessione sulla sua rappresentatività. Basti pensare che "Johnson era stato eletto durante le elezioni dal popolo, la Truss dalla base dei conservatori, mentre Sunak soltanto dai parlamentari conservatori". Un altro dato che rilevante è quello dei sondaggi, sempre più incombenti, che vedono il partito laburista in vantaggio di circa 30 punti percentuali.
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