2020.03.14 2020.03.14 assistenza agli anziani, persone anziane supportate dai medici 2020.03.14 2020.03.14 assistenza agli anziani, persone anziane supportate dai medici

Malattie mentali, necessario abbattere i muri dello stigma e della vergogna

L’allarme lanciato in occasione della odierna Giornata mondiale della salute mentale: aumentano nel mondo i casi di depressione e altre patologie. L’esperto del Policlinico Gemelli: fondamentale intervenire prima che sia troppo tardi

Eliana Astorri – Città del Vaticano 

 

Ricorre oggi la Giornata mondiale della salute mentale, quest’anno dedicata al tema “Fai della salute mentale e del benessere per tutti una priorità globale". L’appuntamento è un'occasione per promuovere la consapevolezza e la difesa della salute mentale contro lo stigma sociale. Nel mondo il tasso di persone colpite da disturbi mentali è in continuo aumento, così come la loro discriminazione e l’accesso alle cure adeguate. Si vive un aggravamento della situazione che era prevedibile a causa degli anni segnati dalla pandemia, fattore per il quale in molti avevano sin dall’inizio lanciato un allarme per il pericolo di una recrudescenza di problemi legati alla salute mentale. La richiesta avanzata dagli esperti era quella di invitare psichiatri, psicologi e psicoterapeuti ai cosiddetti CTS, i tavoli tecnico-scientifici che hanno gestito i due anni di pandemia, una indicazione rimasta inascoltata perché “la salute mentale è ancora considerata un problema di serie B”, spiega il professore Gabriele Sani, direttore dell’Unità di psichiatria della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli. “Chi ne soffre – prosegue Sani - non ne parla, le famiglie delle persone che ne soffrono tendono a tenerlo per sé e purtroppo chi si occupa della gestione dell'amministrazione della salute pubblica non ha ancora capito l'importanza della Salute Mentale nell'ambito della salute generale della popolazione”.

Ascolta l'intervista con Gabriele Sani

L’aumento dei disturbi post traumautici

Pandemia, guerra, problemi economici, cambiamenti climatici, mettono a dura prova l’equilibrio mentale delle persone, ai quale può sembrare che tutto attorno si sia sgretolando. “La pandemia prima e la guerra adesso - prosegue Sani - stanno causando in oltre il 50% della popolazione generale - e specifichiamo bene che si tratta spesso di persone che fino ad alcuni mesi prima non avevano avuto alcun problema per quanto riguarda la salute psichica - sintomi di ansia, depressione, insonnia fino a sviluppare, e stiamo parlando del 30% delle persone che hanno sofferto una patologia covid correlata, di un disturbo specifico che si chiama disturbo post traumatico da stress, tanto per intenderci quel disturbo di cui soffrono i soldati che tornano dal fronte”. Si tratta di patologie serie, per questo è urgente dare risposte alla richiesta di creare strutture adeguate, anche “alla luce di quell’importante aforisma della Organizzazione mondiale della sanità di alcuni anni fa che diceva che non esiste salute senza salute mentale”. 

La tragedia dei suicidi

Giornate come quella di oggi, secondo l’esperto, possono dunque aiutare nella sensibilizzazione verso queste patologie, ma possono soprattutto, da una parte far capire che non si tratta di una vergogna da tenere nascosta, dall’altra aiutare a intervenire prima che possa essere troppo tardi. “La depressione - prosegue Sani - continua a essere una patologia decisamente frequente ci cui soffre fino al 10% della popolazione, ed è ancora la patologia più associata a quella tragedia che prende il nome di suicidio. Parlarne quindi, far presente che si tratta di una patologia, di una malattia come tutte le altre che non solo può essere curata, ma può essere anche prevenuta”. Abbattere i muri dello stigma e della vergogna, parlare e affrontare il problema è fondamentale per riuscire a riconoscere in anticipo le persone a rischio di sviluppare la patologia, che va affrontata come tutte le altre problematiche mediche.

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10 ottobre 2022, 09:10