Il congresso internazionale a Matera, su "Emergenza grano: da strumento di guerra a risorsa sostenibile" Il congresso internazionale a Matera, su "Emergenza grano: da strumento di guerra a risorsa sostenibile"

Grano, una risorsa sostenibile da liberare dal ricatto della guerra

Da Matera, nella Giornata mondiale della pasta, 24.ma edizione, il grido di chi, come l’ambasciatore Massari, vicepresidente del Consiglio Economico e Sociale dell’Onu, vede allontanarsi l’obiettivo “fame zero” entro in 2030, per i tanti conflitti nel mondo, il cambiamento climatico e la pandemia, che hanno riportato nell’insicurezza alimentare 828 milioni di persone. Le voci del convegno internazionale e la sfida tra 10 giovani cuochi di 5 istituti alberghieri della Basilicata

Alessandro Di Bussolo – Matera

Dalla “città del pane” e delle tante varietà di grano che si coltivano nel difficile terreno montuoso della Basilicata, arriva il grido di chi vede allontanarsi l’obiettivo della “fame zero” entro il 2030, come chiede l’Agenda dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. A Matera, nella Giornata mondiale della pasta numero 24, lo chef internazionale Luigi Diotaiuti, titolare di un famoso ristorante italiano a Washington, con la fondazione che porta il suo nome, e che sostiene le tradizioni della Lucania dove il cuoco è nato, ha chiamato esperti del mondo agroalimentare, economico e sociale a confrontarsi sul tema: “Emergenza grano, da strumento di guerra a risorsa solidale”.

La Russia e la "trasformazione in arma delle risorse alimentari"

E ad aprire i lavori è, in un videomessaggio da New York, l’ambasciatore Maurizio Massari, vicepresidente del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, che sottolinea come l’obiettivo dell’Onu sia a rischio, perché dopo decenni di progressi, l’insicurezza alimentare nel mondo è tornata ad aumentare, per il perdurare di tanti conflitti, il cambiamento climatico e la morsa della pandemia. Puntando il dito anche  sulla “trasformazione in arma delle risorse alimentari da parte della Russia” con la guerra del grano con l’Ucraina, Massari spiega che le condizioni attuali “hanno riportato sulla soglia della fame 828 milioni di persone nel mondo”.

Il videomessaggio dell'ambasciatore Massari
Il videomessaggio dell'ambasciatore Massari

Sostenere le donne in agricoltura aumenta la produttività

Una strada per una nuova sicurezza alimentare è quella indicata da Hartwig Schafer, vicepresidente della Banca Mondiale per la regione dell’Asia meridionale, esperto in povertà, infrastrutture e agricoltura rurale nel mondo, in collegamento online. E’ necessario elaborare politiche agricole e di sostegno ai piccoli produttori che mettano al centro le donne, che nei Paesi in via di sviluppo rappresentano il 41 per cento di chi gestisce le coltivazioni. La Banca Mondiale, sostiene Schafer, da tempo guarda con particolare attenzione alle donne, e se queste avessero la stessa possibilità di accesso al credito degli uomini, i rendimenti agricoli potrebbero essere aumentati del 20 per cento.

Diotaiuti: l'Italia deve tornare a coltivare più grano

Prima dei due collegamenti, lo chef Luigi Diotaiuti, originario di Lagonegro, guardando anche ai problemi italiani, aveva definito inaccettabile che per produrre la pasta nella penisola, che è un quarto della produzione mondiale, quasi l’80 per cento del grano sia importato dall’estero. Si tratta soprattutto di kamut in arrivo dal Canada e dagli Stati Uniti, che è simile al korasan da sempre prodotto in tutto il Mediterraneo. E aveva chiesto una maggior tutela delle tante varietà di grano, più di duecento dal Senatore Cappelli a U’Marzuto, coltivate in Italia. Parlando con Vatican News dopo il congresso, lo chef italoamericano sottolinea che a Matera, il grano vuol dire tanto già dai tempi dell'Impero Romano, quando il Sud Italia, la Basilicata, la Puglia, e la Sicilia, erano “il granaio dei romani”, e “qui siamo proprio nella culla di tanti altri grani antichi”.

Ascolta l'intervista a Luigi Diotaiuti
Lo chef Diotaiuti con le cuoche lucane del Pasta Lab
Lo chef Diotaiuti con le cuoche lucane del Pasta Lab

No alla massificazione di latte e cereali

Tra gli esperti del settore, il presidente Coldiretti Basilicata, Antonio Pessolani, dopo aver ringraziato il nuovo governo per aver accolto il suggerimento della Coldiretti di aggiungere al ministero dell’Agricoltura la dicitura della “sovranità alimentare”, critica la massificazione di latte e cereali voluta dal commercio mondiale, che mescolano tutte le varietà nelle stive delle navi, cosa che invece non avviene col vino. Andrea Pasini, rappresentante dei Consorzi Agrari d’Italia (Cai), spiega la necessità di massicce importazioni di grano in Italia con il fatto che “negli anni i terreni più difficili da coltivare, come quelli montani, sono stati lasciati incolti”. Problema che ha anche la Basilicata, ricorda Domenico Romaniello, esperto di grani antichi, dove i tanti piccoli coltivatori “vanno aiutati a diventare veri imprenditori”. Ed è folle “che il grano biologico si venda oggi a solo un euro in più al quintale”. I dati diffusi oggi proprio dal Cai, rivelano che nel 2022 la produzione di grano duro italiana è calata di 1,5 milioni di quintali rispetto all'anno scorso a causa soprattutto del cambiamento climatico, del caro energia e del conseguente aumento dei costi dei concimi.  E negli ultimi sei anni l'Italia ha perso circa 35mila ettari di terreno coltivati a grano duro.

In dieci anni, raddoppiato il consumo mondiale della pasta

Nel mondo quest’anno sono state consumate 17 milioni di tonnellate di pasta, il doppio rispetto a 10 anni fa, e un quarto è stata prodotta in Italia, che è anche il maggior consumatore, con 23 chili a testa. Al secondo posto la Tunisia con 17, poi il Venezuela (15), Grecia (12,2), Cile (9,4 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Argentina e Turchia a pari merito (8,7 kg). Se il 2021 ha registrato 2,2 milioni di tonnellate di pasta made in Italy esportata, le elaborazioni Coldiretti (su dati Istat) rivelano un aumento record del 33% dell’export nei primi 7 mesi 2022. La filiera italiana è composta da 200 mila aziende agricole impegnate a fornire grano duro di altissima qualità ad un comparto che conta 360 imprese e circa 7.500 addetti, per un valore complessivo di circa 5 miliardi di euro.

I giovani cuochi e la sfida della pasta fatta a mano

La sfida tra 10 giovani cuochi delle scuole alberghiere lucane

In mattinata, nell’ex mulino Alvino di Matera, trasformato in centro congressi e hotel, cinque squadre di allievi degli istituti alberghieri della Regione, di Matera, Melfi, Marconia, Maratea e Potenza, accompagnati da cinque donne di Pasta Lab si sono sfidati, dopo sei mesi di allenamenti, nella realizzazione di cinque tipi diversi di pasta fatta in casa, dai frizzuli alle manate, dalle laganelle ai fusilli per finire con i cavatelli. “E’ un passaggio di testimone della tradizione della nostra terra – spiega Diotaiuti, che Hillary Clinton, da Segretario di Stato, ha voluto nell’American Chef Corps della Casa Bianca – a questi giovani che saranno ambasciatori della cucina italiana”.

Rosanna De Carlo prepara l'impasto per i fusilli fatti a mano
Rosanna De Carlo prepara l'impasto per i fusilli fatti a mano

De Carlo: la pasta fatta in casa da' vita alla farina

In palio per i primi due classificati, un viaggio di 10 giorni a Washington, ospiti dei ristoranti di Diotaiuti, con workshop e visite guidate. Ci ha parlato del valore della pasta fatta a mano Rosanna De Carlo, che è anche uno dei membri della giuria. Una pasta che porta “l’amore di chi la prepara” e che affascina prima di tutto i bambini, che la cuoca di origini lucane incontra nel Centri estivi nella sua parrocchia di Roma. I piccoli “si sentono supereroi quando riescono a fare la pasta con le loro mani” e quando vanno a casa “mangiano la pasta che hanno quasi sempre rifiutato, perché l'hanno fatta loro, perché hanno visto come si realizza. E’ come una cosa viva, perché prende forma mettendo una farina che sembra una polvere e invece poi ti trovi qualcosa da mangiare: questo miracolo, i bambini lo vivono appieno”. E questo vale anche “per gli uomini che non hanno mai fatto nulla in cucina: si appassionano anche loro, trovano un nuovo amore. Ed è una cosa fondamentale, perché poi lo possono trasmettere anche loro ai loro figli”.

Ascolta l'intervista a Rosanna De Carlo

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A Matera la gara sulla pasta fatta a mano tra giovani chef
25 ottobre 2022, 17:35