L’Ue vara il price cap sul gas ma è scontro tra Paesi membri
Marco Guerra – Città del Vaticano
Il corridoio dinamico sul prezzo del gas si applicherà solo a certe condizioni per prevenire picchi estremi sui mercati Ttf di Amsterdem e potrà essere attivato per un massimo di tre mesi. Questo è quanto stabilito dal piano presentato ieri dalla Commissione Europea, in attesa che l’indice della borsa olandese sul gas venga sostituito o affiancato da un nuovo indice di riferimento creato dall’Ue. E poi ancora, acquisti comuni obbligatori di gas per almeno il 15% del volume totale e regole per la solidarietà tra Paesi membri in caso di carenza di gas.
Divisioni e scetticismo tra i Paesi Ue
Il piano presentato ieri dalla Commissione Europea secondo gli esperti è una soluzione di compromesso dettata dallo scetticismo espresso da Germania, Olanda e Austria riguardo ad un tetto sul prezzo del gas. Allo stesso tempo, i Paesi favorevoli ad un price cap (i 15 della lettera in cui lo chiesero per iscritto, Francia e Italia inclusi) auspicherebbero un riferimento più chiaro al limite dei prezzi. La partita è aperta e se ne parlerà al Consiglio europeo giovedì e venerdi prossimi.
Le manifestazioni
Con il caro energia aumenta il malcontento degli europei, manifestazioni contro l’inflazione in questi giorni si sono tenute in diverse città del Vecchio Continente, ieri ad esempio Parigi hanno sfilato decine di migliaia di persone. Intanto il presidente americano Biden dal canto suo ha annunciato lo sblocco di 15 milioni di barili di petrolio dalle riserve strategiche degli Usa per "combattere l'aumento del prezzo della benzina causato dalla guerra in Ucraina".
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