Von der Leyen: gli attacchi russi sull’Ucraina sono crimini di guerra
Adriana Masotti – Città del Vaticano
La guerra in Ucraina è giunta al 238.mo giorno. Il giorno in cui il presidente della Russia, Vladimir Putin, introduce la legge marziale nelle regioni annesse firmando un decreto per i territori di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. Limitati i movimenti anche in 8 zone al confine il territorio ucraino. Putin chiede anche la creazione di un "Consiglio speciale sul conflitto" e dichiara che "Kiev rifiuta il dialogo". In Ucraina, intanto, dopo nuovi raid su Kiev, si registrano bombardamenti in varie regioni. Un attacco missilistico è stato condotto su Vinnitsa, nell'ovest. A Chernihiv, nel nord, è esploso un drone kamikaze di produzione iraniana. Continuano poi ad essere danneggiate infrastrutture civili: un terzo del Paese è rimasto al buio per le bombe cadute, in questi giorni, sulle centrali elettriche.
La condanna dell'Unione Europea
"Gli attacchi mirati della Russia contro le infrastrutture civili stanno segnando un nuovo capitolo di una guerra già crudele”, l’Unione europea è netta nella condanna, attraverso la voce della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen che, rivolta al Parlamento europeo, spiega che “l'ordine internazionale è chiaro”, ciò che sta avvenendo in Ucraina sono “crimini di guerra”, poiché “attacchi mirati contro le infrastrutture civili con il chiaro obiettivo di privare uomini, donne e bambini di acqua, elettricità e riscaldamento con l'arrivo dell'inverno. Questi sono atti di puro terrore. E dobbiamo chiamarli come tali".
Al popolo ucraino il premio Sacharov 2022
Il “coraggioso popolo ucraino, rappresentato dal suo presidente, dai leader eletti e dalla sua società civile” è il vincitore del Premio Sacharov 2022, il massimo riconoscimento assegnato dal Parlamento europeo per la libertà di pensiero. “Questo premio è dedicato agli ucraini che combattono sul campo. A coloro che sono stati costretti a fuggire. A coloro che hanno perso i propri cari e gli amici. A tutti coloro che resistono e lottano per le proprie convinzioni. So che il coraggioso popolo ucraino non si tirerà indietro, e nemmeno noi” ha commentato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.
L'evacuazione di Kherson
Sono oltre mille le città ucraine, compresa la capitale Kiev, che sono rimaste al buio nelle ultime ore proprio a causa dei raid russi contro le centrali elettriche. A Kherson, nel frattempo, di fronte all’avanzare delle truppe ucraine, i russi hanno iniziato l’evacuazione dei civili. "In un futuro molto prossimo inizierà la battaglia” ha avvisato il vice amministratore della regione, che ha consigliato “alla popolazione civile di lasciare l'area in vista delle imminenti feroci ostilità, per non esporsi a rischi inutili". Un avviso che è stato accolto immediatamente dagli abitanti, le immagini delle tv raccontano di residenti che salgono sui traghetti per essere trasportati sulla sponda orientale del fiume Dnepr.
Usa, dall'Iran gli addestratori per Mosca
Attualmente è la regione di Kiev il teatro della maggior parte dei 190 raid che in una settimana hanno provocato oltre 70 vittime e 240 feriti. Gli Stati Uniti intanto denunciano l’invio dall’Iran in Crimea di addestratori per aiutare i russi, segnale della crescente vicinanza tra i due Paesi. "La richiesta di aiuto all'Iran da parte della Russia è il riconoscimento del fallimento militare e politico del Cremlino", ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, mentre Kiev avrebbe l’intenzione di chiedere a Israele sistemi di difesa anti aerea, per fare fronte ai raid di Mosca sollecitando, quindi, il governo israeliano a schierarsi apertamente con l'Ucraina.
Ultimo aggiornamento: 19 ottobre ore 18.25
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui