Usa, raggiunta la fusione "pulita"
Emanuela Campanile e Michele Raviart - Città del Vaticano
Il successo arriva dalla California, dove un gruppo di scienziati è riuscito a raggiungere il sogno "planetario" inseguito dagli anni '50: creare energia illimitata, pulita e soprattutto a basso costo replicando in laboratorio la fusione che alimenta il sole e le stelle, evitando i pericoli della fissione nucleare usata nelle centrali atomiche.
Gli effetti rivoluzionari
Un traguardo storico e rivoluzionario capace di cambiare gli attuali equilibri mondiali e cioè ridimensionare il potere di Paesi che hanno creato la loro fortuna sull’estrazione di petrolio e dei combustibili fossili in generale.
I tempi
Anticipata dal Financial Times, la scoperta verrà presentata oggi dal Segretario per l'Energia degli Stati Uniti, Jennifer Granholm. Ovviamente, il risultato ottenuto in laboratorio è stato riprodotto su una scala molto più piccola di quella necessaria per alimentare le reti elettriche di una città, ma dal Laboratorio Nazionale di Livermore assicurano che è solo una questione di tempo. Tuttavia, affermano i più critici, si tratta di un grande successo scientifico ancora molto lontano dal poter fornire energia utile.
Il commento dell'Ue
"Questa svolta dimostra che la necessità di continuare ad investire nella fusione nucleare è forte", ha sottolineato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "Abbiamo bisogno di vari approcci per garantire questa energia pulita in futuro - ha proseguito - ma questo dimostra che vale la pena intensificare il lavoro e la ricerca".
Il Cnr: un risultato eccezionale, ma non ci saranno effetti nel breve periodo
Si tratta quindi di un’energia pulita dalle implicazioni potenzialmente rivoluzionarie, Leonida Antonio Gizzi, ricercatore del Cnr-Ino, l'Istituto nazionale di ottica, specializzato proprio in fisica atomica e laser.
Quali sono le implicazioni di questa scoperta?
Stando a quello che sappiamo è stato dimostrato per la prima volta in uno schema di fusione nucleare che l'energia immessa nel sistema fisico, che in questo caso è un plasma, è minore di quella ottenuta. Cioè abbiamo ottenuto più energia di quella che abbiamo immesso nel sistema. Questo non vuol dire ancora che l'energia prodotta è maggiore di tutta l’energia che noi abbiamo speso perché per immettere energia nel sistema c’era bisogno, nel caso specifico, di usare una certa quantità di energia per produrre il fascio laser utilizzato per l’esperimento. Quindi non siamo ancora a quel punto, però concettualmente non era mai stato dimostrato che un sistema del genere potesse produrre più energia di quanta ne assorbisse.
Quindi alla fine del processo si crea più energia, però in questo calcolo è esclusa l'energia necessaria per far funzionare questo processo?
Per produrre quell’energia, quell’impulso di luce, io ho bisogno di una quantità di energia elettrica che è molto maggiore di quella che io effettivamente ottengo sotto forma di luce. Quindi se io mi limito a considerare l'energia dell’impulso di luce che è usato per riscaldare il plasma e l'energia che il plasma mi ha dato ottengo questo guadagno, ma se considero l’energia che ho utilizzato per produrre l’impulso di luce a quel punto i conti non tornano più da quel punto di vista e l’energia ottenuta rimane sempre minore di quella totalmente spesa. Questo però è un aspetto più tecnologico, che non inficia in qualche modo il risultato scientifico: per la prima volta c’è la dimostrazione di un guadagno netto di energia.
Si è parlato di una fusione pulita, di un'energia pulita. È corretto?
È corretto perché nel caso particolare la fusione utilizza combustibili che sono sostanzialmente idrogeno, quindi un gas che è assolutamente comune, e in particolare due isotopi dell'idrogeno, il deuterio e il trizio, che sono sostanzialmente lo stesso elemento chimico. Non produce scorie nucleari, perché il risultato del processo di fusione sono atomi di elio - il gas che usiamo per riempire i palloncini per intenderci e che è un gas assolutamente inerte - e comunque se ne produce in piccola quantità appunto perché il processo di fusione è estremamente efficiente. Non produce gas serra perché non c'è combustione chimica. Quindi direi che gli elementi fondamentali sono quelli di una sorgente assolutamente pulita e rinnovabile.
Si parla addirittura di un possibile cambio degli equilibri mondiali, dell’ordine geopolitico. Quali sono le implicazioni dell’approvvigionamento energetico qualora dovesse entrare a regime questo tipo di produzione dell'energia?
Personalmente ritengo questo scenario abbastanza lontano nel tempo. La fusione è sempre stata vista come un cambio degli equilibri mondiali proprio perché essendo la disponibilità delle materie prime necessarie diffusa uniformemente, perché sostanzialmente i combustibili verrebbero estratti dall'acqua, non ci sarebbero questioni geopolitiche legate all’approvvigionamento delle materie prime, se non in minima parte. Nel caso in cui ci dovesse arrivare veramente alla produzione dell’energia da fusione nucleare in modo massiccio chiaramente gli scenari geopolitici sarebbero destinati a cambiare, però questo è uno scenario non di breve termine e forse nemmeno di medio termine, Sicuramente quando si arriverà a produrre energia da fusione, sarà una fonte di energia complementare a tutte le altre alle quali siamo abituati e alle quali ci stiamo abituando, come il solare, l'eolico, come tutte le altre fonti che già stanno contribuendo alla ricerca energetica. Dovesse risultare particolarmente efficiente magari un giorno potrebbe diventare la fonte primaria, però questo scenario lo ritengo abbastanza futuristico. Parliamo di 15-20 anni per avere un prototipo di reattore funzionante per sviluppare energia.
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