A Natale “La Bibbia nel Parco” di Valderice
Francesca d'Amato- Città del Vaticano
A Valderice si può ammirare il 26, il 27 e il 30 dicembre e il 5 e il 6 gennaio un presepe vivente che raffigura “la Bibbia”. Giunto alla sua venticinquesima edizione, è impreziosito con dieci quadri statici viventi che rappresentano l'Antico e il Nuovo Testamento. Ogni anno i temi cambiano. Questa edizione è incentrata sulla “fratellanza”. Il presepe si snoda in un percorso, di circa mezz'ora, illuminato da fiaccole. E si sviluppa per 800 metri nello splendido scenario del Parco Urbano di Misericordia, dove è possibile ammirare gli 80 figuranti vestiti con i costumi d'epoca. Il 23 Dicembre si svolge anche il concerto “Note di Natale”. L'evento è organizzato dall'Associazione Pro Misericordia, con il patrocinio del Comune di Valderice, con la collaborazione della Parrocchia di Maria SS.
Il presepe e la Bibbia
Durante il percorso del presepe, di notte, i tavoli vengono illuminati per la cena da fiaccole ad olio. I visitatori vengono accompagnati nell'osservazione di ogni quadro. “Per me le scene più belle sono quelle di Caino e Abele, del figliol prodigo e della natività”, afferma Margherita Aguanno dell'Associazione Pro Misericordia. “Lo scontro fratricida ci porta a riflettere sul rapporto con i nostri fratelli, non solo consanguinei ma anche in senso lato”, perchè tutti siamo inseriti in un tessuto sociale.
Il buon samaritano e il figliol prodigo si legano a diversi temi, come quello dell'accoglienza, del ritrovarsi e dell'essere d'aiuto per il prossimo. “Con la natività portiamo avanti il concetto di inclusione”, afferma Margherita Aguanno “e per questo nelle nostre scene sono inseriti i fratelli migranti che, in questo modo, entrano a far parte della nostra comunità, in maniera molto più partecipata”.
I temi della "Bibbia nel parco"
Due anni fa, per rappresentare il presepe vivente di Valderice, è stato scelto il tema della sofferenza. “Durante la pandemia, c'è sembrato doveroso essere presenti e lanciare un messaggio che fosse di speranza”, sottolinea Margherita Aguanno. Lo scorso anno è stato invece rappresentato il tema dell'attesa: “c'era l'auspicio di ritornare alle nostre vecchie abitudini, al nostro vecchio stile di vita”. “Quest'anno le guerre ci hanno portato a riflettere sul senso di fraternità”. Viene rappresentata nella scena tratta dall'episodio di Caino e Abele, mentre la fraternità tra i popoli, o ancora di assistenza, viene raccontata con il brano del buon samaritano.
La ricostruzione storica
“Nel tempo - spiega Margherita Aguanno - abbiamo approfondito gli studi sulle abitudini dell'epoca, i costumi e anche quello che poteva essere l'uso di suppellettili e la realizzazione delle ambientazioni”. A chiudere il percorso è presente anche una ricostruzione storica del cibo: “c'è infatti una zona dedicata alla degustazione di una zuppa, fatta con ingredienti, che potrebbero essere stati utilizzati duemila anni fa”. “Cerchiamo di riproporre anche questo aspetto della vita”.
Per quanto riguarda la ricetta della zuppa che si potrà degustare a cena - aggiunge Margherita Aguanno - i volontari dell'Associazione Pro Misericordia hanno anche interpellato, negli anni, degli specialisti del settore gastronomico e degli chef, da cui hanno ottenuto tutti gli ingredienti: “in sostanza, la zuppa è composta soltanto da fave, ceci e verdure".
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