Putin accoglie l'appello al cessate il fuoco per il Natale ortodosso
Giancarlo La Vella e Marco Guerra – Città del Vaticano
Il presidente russo Putin ha ordinato il cessate il fuoco in Ucraina da mezzogiorno di domani, venerdì 6 gennaio, alle 24 del 7 gennaio giorno in cui si celebra il Natale ortodosso, accogliendo così l’appello lanciato questa mattina da Kirill, patriarca ortodosso di Mosca e di tutte le Russie, alle autorità di Mosca e Kyiv.
Mosca si rivolge a Kyiv
"Visto l'appello di sua Santità il Patriarca Kirill, indico al Ministro della Difesa della Federazione Russa di introdurre un regime di cessate il fuoco lungo l'intera linea di contatto tra le parti in Ucraina dalle 12:00 del 6 gennaio alle 24:00 del 7 gennaio", si legge in una nota del Cremlino. "Sulla base del fatto che un gran numero di cittadini che si professano ortodossi vive nelle aree delle ostilità, chiediamo alla parte ucraina di dichiarare un cessate il fuoco e dare loro l'opportunità di partecipare alle funzioni della vigilia di Natale, così come nel giorno della natività di Cristo", aggiunge la presidenza russa.
Kyiv respinge la proposta di tregua
Prima dell'ordine emanato da Putin, la proposta di una tregua natalizia era stata subito respinta dalle autorità ucraine. La risposta è arrivata dal consigliere della presidenza, Mykhailo Podolyak, che ha bollato la richiesta parlando di “trappola cinica” ed “elemento di propaganda”. Inoltre secondo Podolyak, la Chiesa ortodossa russa "non è un'autorità per l'ortodossia globale".
L'appello di Kirill
Questa mattina era risuonato l’accorato appello fatto da Kirill, patriarca ortodosso di Mosca e di tutte le Russie. La richiesta del cessate il fuoco, pubblicata sul sito della Chiesa ortodossa russa, mira a far sì che i fedeli ortodossi possano trascorrere in sicurezza e tranquillità le festività natalizie, partecipando alle funzioni della Vigilia e del Natale. L’auspicio di Kirill, che si sposa con quello di gran parte della comunità internazionale, era rivolto a tutte le parti coinvolte nel conflitto. Russia e Ucraina sono Paesi entrambi a stragrande maggioranza ortodossa e, in ambedue, i contrasti legati alla guerra si sono riversati nei rapporti tra le Chiese russa e ucraina.
Anche la Turchia chiede la tregua
Il fatto che negoziati e dialogo di pace possano realizzarsi solo se gli eserciti fermano la loro attività bellica è una proposta lanciata anche dal presidente turco, Erdogan. In una telefonata al suo omologo russo Putin, il capo dello Stato ha chiesto alla Russia un cessate il fuoco unilaterale. Solo così, ha affermato Erdogan, sarà possibile che le parti possano sedersi al tavolo delle trattative per trovare una soluzione equa alla guerra in corso. Questo ciò che ha riferito la presidenza turca in merito al contatto telefonico tra i due capi di Stato.
I rapporti bilaterali tra Ankara e Mosca
Nella telefonata tra i due leader, afferma il comunicato della presidenza, si è discusso anche di energia, relazioni bilaterali e Siria. In particolare, Erdogan ha affermato di aver rafforzato le infrastrutture per la creazione di un centro per il gas naturale in Turchia e che completerà il suo disegno sulla questione il prima possibile. Secondo l'agenzia Tass, Erdogan ha inoltre chiesto misure specifiche per liberare il nord della Siria da quelli da lui definiti terroristi curdi.
Ultimo aggiornamento ore 17.10
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