L’Ucraina sollecita l'Occidente per l’invio di nuove armi
Stefano Leszczynski – Città del Vaticano
Dal Consiglio dei ministri degli Esteri dell'Ue è arrivato il via libera a una nuova tranche di aiuti militari all’Ucraina per 500 milioni di euro, ma il vero nodo è rappresentato dalla richiesta di Kyiv di ricevere i moderni carri armati Leopard 2 di produzione tedesca. Non ne servono una ventina – come spiega il presidente ucraino Zelenskiy – ma centinaia. Questo se si vuole fermare e respingere la Russia fuori dai territori occupati, Crimea compresa. A guidare il fronte dei favorevoli all’invio dei nuovi armamenti è la Polonia, che ha annunciato l’invio dei propri carri armati anche senza il consenso della Germania e così faranno i Paesi baltici, che guardano con maggiore preoccupazione all’invasione russa dell’Ucraina.
La Russia ammonisce l’occidente
Dal Cremlino toni minacciosi contro Europa e Usa per quello che viene ormai considerato un coinvolgimento diretto nel conflitto. Anche sul fronte diplomatico si registrano nuove tensioni. Estonia e Russia hanno iniziato a espellere reciprocamente i diplomatici, una misura adottata anche dalla Lettonia. Di fatto la Germania – assicura l’Alto rappresentante europeo per gli Affari esteri, Josep Borrell – non impedirà le esportazioni dei Leopard, ma a Berlino una decisione sulla fornitura diretta di tank agli ucraini non è stata ancora presa. Schierate invece in Polonia numerose batterie antimissile, la maggior parte delle quali dovrebbe varcare a breve i confini verso est.
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