Ucraina: l'Ue verso nuovi aiuti militari a Kyiv
Michele Raviart – Città del Vaticano
Via libera da parte dei 27 ministri degli Esteri dell’Unione Europea a una nuova tranche di aiuti militari all’Ucraina, dal valore di 500 milioni di euro. Caduto anche il veto dell’Ungheria contro il pacchetto di sostegno, che ora sarà formalizzato dal Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri dell’Ue.
Verso l'autorizzazione per l'invio di carri armati dalla Polonia
Intanto, mentre l’Estonia e prossimamente la Lituania hanno deciso di ridurre i rapporti diplomatici di Russia, continua la discussione sull’invio da parte della Polonia di carri armati Leopard, di fabbricazione tedesca, verso l’Ucraina. Il primo ministro polacco Morawiecki ha affermato che chiederà alla Germania l’autorizzazione per la spedizione, dopo che ieri il governo tedesco aveva dichiarato una disponibilità ad approvare tale invio, anche se al momento non è arrivata nessuna richiesta ufficiale da Varsavia.
L'Ucraina chiede più aiuti militari
Si tratterebbe di 14 carri armati fortemente richiesti da Kyev fin dall’inizio dell’anno, anche sei il governo ne vorrebbe di più. “Abbiamo bisogno di diverse centinaia di carri armati, non di 10-20”, ha affermato su telegram il capo ufficio del presidente Andrij Yermak, che ha ribadito come l’obiettivo ucraino sia il ripristino dei confini del 1991 e “la punizione del nemico che pagherà per i crimini”.
Lavrov: la guerra con l'occidente ormai è "quasi reale"
La guerra tra Russia e l’occidente “non è più ibrida”, ma “quasi reale” è stato il commento del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, mentre l’ex presidente Dimitri Medvedev ha parlato di un mondo “che si avvicina al rischio di Terza Guerra Mondiale di fronte ai preparativi di aggressione contro la Russia”.
Diecimila rifugiati hanno raggiunto l'Ungheria
Continua anche il flusso di rifugiati dall’Ucraina verso l’Europa orientale. In più di quattromila hanno raggiunto l’Ungheria dal confine, mentre altri cinquemila sono arrivati nel Paese attraverso la Romania. Per 141 di loro la polizia ha rilasciato permessi di soggiorno validi per trenta giorni.
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