Attentato a Gerusalemme, tre vittime. Tra loro due fratellini
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
È avvenuto tutto in pochi istanti. Ieri un palestinese ha lanciato la sua auto contro un gruppo di persone in attesa ad una fermata dell'autobus a Gerusalemme est. Uccisi sul colpo un bambino di 6 anni e un uomo di 20. Anche tra i 5 feriti due minori uno dei quali versa in condizioni critiche. L’attentatore, un 31 enne palestinese con residenza israeliana, è stato ucciso da un poliziotto israeliano. Non si sa se abbia affiliazioni politiche.
Misure di sicurezza
Il premier Netanyahu ha immediatamente fatto applicare le misure di sicurezza già rafforzate dopo gli eventi di due settimane fa. Aumentata nelle strade di Gerusalemme la presenza delle forze dell’ordine. Posti i sigilli all’abitazione dell’attentatore a cui dovrebbe seguire l’abbattimento, anche se, come sembra, la casa fosse occupata con contratto d’affitto. Una situazione difficile da gestire. La tensione era esplosa dopo l’attentato del 27 gennaio scorso con il sanguinoso attentato ad una sinagoga che aveva fatto seguito ad un attacco israeliano nei territori occupati.
La condanna internazionale
Al plauso espresso per l’atto terroristico da Hamas e Jihad islamica, ha risposto l’esecrazione della comunità internazionale. “Inconcepibile e ripugnante” è stato definito l’attentato dal segretario di Stato americano Anthony Blinken. Un attentato che rallenta fortemente i tentativi di riavviare il dialogo israelo-palestinese.
Ultimo aggiornamento ore 18.00 dell'11 febbraio 2023
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